Cronaca

Progetto Cremona 20-30, acceso
dibattito in consiglio comunale

Cosa ha fatto l’amministrazione comunale nell’ambito del progetto Cremona 20/30, e per la promessa dismissione del termovalorizzatore? A chiederselo è stata Maria Vittoria Ceraso, consigliere comunale di Viva Cremona, con un’interrogazione presentata in consiglio lunedì pomeriggio. A rispondere è stato il sindaco, Gianluca Galimberti, che ha evidenziato come “dei 10 progetti base, 7 sono realizzati o in stato avanzato, come da cronoprogramma. Due sono invece in fase di valutazione, e uno, Wet oxidation fanghi, è stato stralciato per indisponibilità del terreno.

“Tutte le cose in atto servono a migliorare l’efficienza energetica in città” ha detto Galimberti. “Qualche esempio? La tariffa puntuale ha diminuito fortemente il numero di rifiuti indifferenziati, aumentando la raccolta differenziata, con effetto economico e ambientale.

Il teleriscaldamento ha visto un investimento di quasi 20 milioni da parte di A2A, da qui al 2035. Padania Acque con l’essiccamento dei fanghi riduce il numero dei camion. Aem sta per uscire con il bando per la costruzione diu un parco fotovoltaico da quasi 1 mw. Il progetto di recupero di calore dal depuratore è allo studio”.

E ancora, sul biometano “c’è una Valutazione di impatto ambientale che stiamo seguendo. Il progetto va nella direzione di diminuire i reflui, migliorare la qualità dell’aria e produrre energia sostenibile. Poi c’è il piano del verde, più mobilità elettrica e sostenibile, più efficienza energetica. E’ questa la visione che bisogna avere. Guardiamo all’insieme, che è di un piano complessivo per l’ambiente”.

Per quanto riguarda lo spegnimento del termovalorizzatore, il primo cittadino chiede di “non farne una questione ideologica”. Secondo Galimberti, in ogni caso, l’amministrazione insiste “per la chiusura, in una logica di territorio, di paese, di impatto ambientale ed economico. Sovra-incenerire può portate redditività, ma non è il giusto e obbligato percorso economico e ambitale di un sistema territorio e paese secondo il criterio della  gerarchia dei rifiuti. A2A ha spiegato che gli investimenti del piano industriale si riferiscono al periodo fino al 2029″.

Non soddisfatta l’opposizione, come evidenzia il consigliere Ceraso: “Sul sito del Comune il Piano 20-30 non è aggiornato e non si possono reperire informazioni sullo stato di attuazione dei progetti. Inoltre le varie commissioni e il consiglio comunale non sono mai stati aggiornati, come invece prevedeva l’ordine del giorno approvato dalla maggioranza stessa. Oggi abbiamo visto che su 15 progetti i 5 sperimentali sono lontani dall’essere attuati, uno è stato attuato, mentre tutti gli altri sono in fase di approfondimento. Quella casa che il sindaco diceva di poter costruire per fare a meno del termovalorizzatore non è neppure alle fondamenta. Inoltre l’inceneritore continua a bruciare lo stesso numero di rifiuti”.

Insoddisfatto anche Carlo Malvezzi (Forza Italia): “Il progetto Cremona 20-30 è stato un bluff” sottolinea. “Escluso il biometano, i 250 milioni che A2A avrebbe dovuto investire sul territorio sono ancora sulla carta. L’ho verificato personalmente facendo un accesso agli atti e constatando che non sussistono richieste di autorizzazione per la realizzazione di impianti di produzione di energia”.

Opposizione fortemente critica anche sul tema dell’inceneritore: “Nel 2014 e 2019 avevano promesso di spegnerlo, invece lo hanno venduto ad A2A, che non ha alcuna intenzione di spegnerlo, ma anzi, continua a usarlo e brucia anche rifiuti che vengono da fuori regione” conclude Malvezzi.

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