Cronaca

Si para davanti all'auto dei ladri
La consigliera Sommi li smaschera

La consigliera comunale Simona Sommi in tribunale

Il prossimo 18 settembre la consigliera comunale area Lega Simona Sommi sarà chiamata a testimoniare su un furto commesso l’estate scorsa nel parcheggio del supermercato Eurospin di via Bergamo  a Cremona. La consigliera, che quel giorno si era parata davanti alla macchina dei ladri, dovrà raccontare l’episodio e identificare le persone finite a processo. Il trucco delle monetine messo in piedi dai malviventi di turno è noto e viene spesso attuato nei parcheggi dei supermercati ai danni di persone sole, meglio se anziane. Era successo così anche quella volta: un’anziana, dopo aver fatto spesa, aveva caricato in auto le borse e si era accomodata al posto di guida, pronta a partire. Improvvisamente una persona le aveva bussato al finestrino, dicendole che le erano cadute delle monete. Quando l’anziana era scesa dal mezzo, i ladri, con un’azione fulminea, le avevano portato via la borsetta. La donna, disperata, aveva cominciato ad urlare.

Diversi i testimoni presenti, tra cui anche la Sommi, che subito si era parata davanti alla macchina dei due presunti ladri. “Sono un consigliere comunale”, si era qualificata. “Cosa sta succedendo?”. Mentre qualcuno stava già chiamando le forze dell’ordine, la Sommi aveva parlato con i due uomini, che poi si scopriranno essere rom provenienti dal piacentino. “Su mia richiesta hanno accettato di mostrare cosa c’era nella loro auto. Della borsa, in effetti, non c’era traccia, ma poi si è scoperto che più tardi con il bancomat della vittima erano riusciti a prelevare circa 1500 euro. L’anziana era sconvolta, angosciata: oltre al bancomat, nella borsa aveva anche le chiavi casa”. “Ad un certo punto, i due”, ha raccontato ancora la consigliera, “hanno preteso di andare via, cosa che hanno fatto. D’altra parte non potevo impedirglielo. Appena arrivata, la pattuglia li ha inseguiti, ma loro sono riusciti a dileguarsi”. “Per questo episodio”, ha spiegato la Sommi, “sono stata convocata in Questura, e lì ho descritto le due persone.  Con loro avevo parlato e li ho visti bene in faccia. Quando mi hanno mostrato le foto segnaletiche li ho subito riconosciuti“.

Sara Pizzorni

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