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La Cremo Stoppa il Catanzaro
Ma Como e Venezia scappano

Antov salva su Iemmello (foto Usc)

Un punto di ripartenza, in una giornata che poteva rappresentare un punto di non ritorno. Gli strappi di Como e Venezia, un Catanzaro che nell’occasione più nitida si Stoppa da solo: la Cremonese vede scappare il podio ma tiene a bada le velleità calabresi, arriverà al “Penzo” con quattro punti di ritardo ma tiene il popolo del “Ceravolo” alla medesima distanza di sicurezza. Bottino tutt’altro che scontato perché la banda di Vivarini ha bucato e fatto soffrire tutte le big. Tutte tranne la Cremo, unica delle altolocate ad aver cementato la porta contro un Catanzaro che pensa talmente in grande da far sognare anche i nostalgici di Palanca e dei tempi che furono. Fiducia invidiabile.

All’ombra del Torrazzo invece torna una squadra con un punticino in più e qualche mal di testa in meno, che non disdegna il pareggio calabrese fatto di ritorni (Castagnetti e Bianchetti su tutti) e riassetti (l’inversione Johnsen – Vazquez è modifica su cui dover lavorare).

Stroppa, che ad una settantina di chilometri di Calabria ionica da Catanzaro ha guidato la storica impresa del Crotone in A nel 2020, per raggiungere lo stesso porto con la Cremonese dovrà solcare il mare magnum dei playoff. Farlo con tutto l’equipaggio a bordo sarà fondamentale. Coda compreso. Il bomber Massimo è finito per la terza volta in panchina e i suoi gol stanno mancando eccome.

Tsadjout sta garantendo corsa e abnegazione, ha propiziato le due reti di Bari e si è sbloccato con la Ternana, ma a Catanzaro non ha punto. La differenza tra la Cremo e le squadre che la stanno precedendo risiede anche nella mancanza in rosa di un secondo attaccante che si avvicini alla doppia cifra. Per questo, se si segna col contagocce, è campale ricucire la cerniera difensiva: non a caso Stroppa sottolinea proprio la tenuta della retroguardia al “Ceravolo”, seppur con cambio prematuro di Ravanelli con Lochoshvili e il terzo portiere d’inizio stagione diventato titolare.

Saro è l’esempio di come le stagioni possano essere imprevedibili, di come la capacità di farsi trovare pronti superi ogni gerarchia. E in questo finale di stagione, con la roulette delle ultime quattro giornate e l’all-in dei playoff, servirà gente pronta, decisiva, che sappia mettere il punto esclamativo prima dei titoli di Coda.

Simone Arrighi – inviato a Catanzaro

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