Cronaca

Caso Ponchielli. Chiesta l'archiviazione
per Rurale. Cauzzi si oppone

Nella foto, Andrea Rurale

La procura di Cremona, nella persona del sostituto procuratore Andrea Figoni, ha nuovamente chiesto l’archiviazione per Andrea Rurale, l’ex consigliere della Fondazione Ponchielli, indagato per calunnia. Rurale era stato denunciato dalla ex sovrintendente del teatro Ponchielli Angela Cauzzi, prosciolta con formula piena nel gennaio del 2022 dall’accusa di abuso di ufficio. Era stato Rurale, con il suo esposto in procura, a farla finire sotto indagine.

Angela Cauzzi

Ma le accuse contro la Cauzzi, finita davanti al giudice per aver violato la disciplina relativa ai contratti pubblici di fornitura soprasoglia, si erano rivelate infondate. A questo punto la Cauzzi, assistita dall’avvocato Isabella Cantalupo, ha fatto nuova opposizione alla richiesta di archiviazione. L’udienza è stata fissata al prossimo novembre.

Il 13 gennaio del 2022 l’ex direttore del teatro, incarico svolto per più di trent’anni, era stata prosciolta dal gup dall’accusa di aver favorito il fratello, titolare della ditta “Proservice”, per alcuni contratti di prestazioni di fonico e noleggio di materiale cosiddetti soprasoglia (sopra i 40mila euro), senza gara d’appalto e comunque non osservando le discipline previste per l’affidamento diretto dei contratti soprasoglia.

L’avvocato Cantalupo

“Le prestazioni dei fornitori, tutti storici”, aveva spiegato l’avvocato Cantalupo, “sono state effettivamente svolte e nessun vantaggio illecito è stato procurato. Le procedure sono state tutte corrette, il Ponchielli è una fondazione di diritto privato. I singoli contratti erano inferiori ai 40.000 euro. Tutto è stato fatto in buona fede e in assoluta mancanza di dolo”.

La Cauzzi era stata al centro delle polemiche per tutto il 2020 a seguito della decisione del presidente della Fondazione Ponchielli, il sindaco Gianluca Galimberti, di non rinnovarle più il contratto, in scadenza a fine anno, dopo 30 anni di guida del teatro. Una lunga serie di attriti, anche all’interno del Cda della Fondazione, derivanti essenzialmente dalle modalità con cui era stato chiuso il rapporto. Modalità che non sono mai state digerite da una fetta importante del Partito Democratico che, ad esempio con Luciano Pizzetti, aveva manifestato stima incondizionata per la dirigente e mai apprezzato il modo sbrigativo con cui era stata allontanata.

Sara Pizzorni

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