Cronaca

Impianto biometano, A2A va incontro
alle istanze e cambia progetto

L'area in cui sorgerà l'impianto di biometano (Foto Sessa)

Nuovo capitolo sulla vicenda del tanto contestato impianto di biometano, che dovrebbe sorgere accanto all’inceneritore: in queste ore, infatti, A2A ha depositato la documentazione integrativa relativa al progetto di realizzazione, facendo seguito alle richieste di chiarimenti e integrazioni espresse dalla Conferenza dei Servizi e pervenute dagli stakeholder – tra cui la Provincia di Cremona e altri enti e agenzie coinvolti.

Ad annunciarlo, in una nota, è l’azienda stessa. “Le richieste sono state vagliate e recepite con estrema attenzione” fanno sapere. “In particolare, accogliendo le istanze paesaggistiche e ambientali del Parco Locale di interesse sovracomunale del Po e del Morbasco, A2A ha previsto l’estensione della fascia boschiva fino ad una superficie complessiva di oltre 1,5 ettari: la più importante misura mitigativa e compensativa per questa tipologia di impianti nel territorio”.

L’azienda ha inoltre previsto alcune soluzioni “per limitare il flusso degli automezzi per il trasporto delle matrici in ingresso, grazie alla realizzazione di un refluodotto che collegherà con due tubazioni sotterranee alcune aziende agricole all’impianto. In questo modo, il passaggio di mezzi attraverso i Comuni di Gerre de Caprioli, Bonemerse e Stagno Lombardo risulterà significativamente ridotto e il transito giornaliero in ingresso all’impianto sarà circoscritto mediamente a soli 5 mezzi/giorno, con una riduzione del 70% rispetto a quanto originariamente previsto”. Così come ridotto, del 25% sarà anche “il quantitativo di materiale in ingresso all’impianto“.

Inserito nell’ambito del progetto Cremona 20-30, il progetto prevede l’immissione in rete di circa 3.900.000 metri cubi di biometano all’anno, “recuperando biomasse vegetali, reflui zootecnici e sottoprodotti di origine agroindustriale secondo i principi dell’economia circolare ed in accordo ai dettami di sostenibilità previsti dalla Direttiva RED II”.

Il biometano generato verrà immesso nella rete di distribuzione del gas e potrà soddisfare il fabbisogno annuo di oltre 3mila famiglie.

L’impianto sarà inoltre dotato di pannelli fotovoltaici installati sulle coperture ed in grado di produrre ulteriori 300 MWh di energia rinnovabile che verrà utilizzata per soddisfare i propri fabbisogni energetici. L’infrastruttura sarà completamente autosufficiente grazie all’autoproduzione di energia elettrica e termica, senza ricorrere quindi all’utilizzo di fonti fossili.

“Le misure previste consentiranno una riduzione di emissioni di CO2 per circa 8.000 tonnellate all’anno rispetto alle emissioni attuali nel territorio (i reflui attualmente vengono distribuiti sui terreni senza alcun trattamento)” conclude A2A. “L’impianto inoltre produrrà una quota importante di digestato che, sempre in accordo ai principi di economia circolare, potrà esser utilizzato sul suolo agricolo in qualità di fertilizzante restituendo sostanze nutrienti nonché materiale organico ed evitando così l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi derivanti da fonte fossile”.

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