Lettere

In ricordo di mio papà,
una roccia fino alla fine

da Alessandro Fanti - consigliere comunale Lega

Venerdì 10 maggio, è venuto a mancare, alla veneranda età di 92 primavere, Ivan Fanti, il mio amato papà. Non si è mai pronti a questi, purtroppo naturali, eventi della vita.

Ricoverato per un dolore allo stomaco ad inizio settimana, nel giro di pochi giorni ci ha fatto un bello scherzo ed ha lasciato nel dolore e nello sconforto me, l’amata famiglia, i parenti, gli adorati nipoti e tutte le persone che, nella sua vita, ha conosciuto e si è fatto volere bene.

Era un uomo piccolo ed esile ma aveva una grande forza. E’ stato una roccia ed ha combattuto fino alla fine! Ha vissuto tutta la sua vita con semplicità ed umiltà dimostrando di essere un fantastico uomo. Si è dedicato interamente alla famiglia, al lavoro ed alle sue passioni. Con la moglie Iris hanno condiviso 61 anni di vita insieme, tra alti e bassi come avviene in tutte e famiglie ma con tanto amore, quel forte sentimento che dava loro forza di andare avanti anche nelle difficoltà. Hanno cresciuto ed educato, con sani principi morali i quattro figli Fabio, Roberto, Giorgio e me, Alessandro, attuale Consigliere Comunale di Cremona in scadenza di mandato. In questa tornata elettorale purtroppo non avrò il suo voto, quello che sarebbe stato il più importante per me.

Ci ha insegnato e trasmesso le sue caratteristiche caratteriali e personali. L’essere disponibili verso il prossimo, anche nelle azioni quotidiane, l’onestà, la voglia di vivere, la dedizione e l’impegno nel lavoro, la simpatia che lo contraddistingueva, la costanza, la semplicità, l’umiltà e, soprattutto, l’amore per la famiglia. Era orgoglioso di noi e noi di lui.

Ha vissuto la Seconda guerra mondiale dove, da quattordicenne, è dovuto crescere in fretta ed ha imparato a vivere con quel poco che la vita, in quel periodo, offriva a lui, alle due sorelle ed ai propri genitori. Era sempre un piacere sentire i suoi aneddoti di quegli anni che hanno fatto capire, a noi figli, da dove venisse la tempra del suo carattere. Era buono e socievole, voluto bene da tutti. Ha passato indenne anche i tristissimi anni della pandemia.

Ha coltivato da giovane la passione per il ciclismo dove, da gregario, ha sempre dato il massimo come, del resto, in tutte le cose che ha fatto nella sua vita continuando, anche da pensionato, a fare i suoi giretti tranquilli dal quartiere Incrociatello dove risiedeva, da 50 anni nelle case Aler, fino a Picenengo dove aveva vissuto da bambino per rivedere la sua vecchia casa e rivivere i ricordi.

Seguiva con passione tutte le gare ciclistiche svolte in città e quelle viste in tv. Da buon sportivo si interessava a tutto lo sport in generale in special modo la formula 1, il motociclismo ed il calcio. Ricordo quando io, appena quindicenne e fresco di arruolamento, calcavo i campi di calcio della provincia per arbitrare le partite e lui mi accompagnava fiero ed orgoglioso dandomi, a fine gara, consigli per migliorarmi e complimentandosi per il mio operato.

Trascorreva quasi tutti i weekend sulle rive del suo amato Po dove per ore, nella tranquillità e nell’armonia dello scorrere dell’acqua, amava pescare per rigenerarsi corpo e anima.

In casa era un tuttofare e non faceva mancare niente alla famiglia, facendo molti sacrifici per accontentare tutti noi rinunciando a togliersi gli sfizi personali. Voleva sempre aggiornarsi su quello che accadeva nella sua amata Cremona e nel mondo e lo faceva divorando, tutti i giorni, le pagine dei giornali e delle riviste per poi dirmi come la pensava su uno od un altro fatto accaduto.

Amante del verde e della natura, curava minuziosamente il giardino condominiale e teneva ordinato anche una piccola porzione di campo adiacente ad esso dove, come San Francesco, aveva allestito una sorta di tavolino dove porre, ogni mattina sette giorni su sette, piccoli pezzi di pane meticolosamente tagliati a cubetti la sera prima ed imbevuti nell’acqua per gli uccelli, dalle tortore ai passerotti, che ormai sapevano di trovare il cibo. Questo gesto quotidiano era notato dai residenti del quartiere che apprezzavano e vedevano con simpatia mio papà tanto ché alcuni di questi facevano trovare sacchetti di pane raffermo in quel luogo. Lo ripeto, era voluto bene da tutti tanto ché io e la mia famiglia abbiamo ricevuto tanta vicinanza ed affetto da molte persone in questi giorni per noi tristi. Questo allevia la mia tristezza anche se manca tantissimo.

Avrei voluto scrivere molte più parole per far capire meglio che uomo speciale è stato mio papà ma spero che, chi legge queste mie righe scritte con le lacrime agli occhi, lo immagini ed abbia avuto la fortuna e ringraziato Dio per avere conosciuto, nella propria vita, una persona simile a lui.

Ha lasciato un vuoto incolmabile a noi familiari ed alle persone che gli hanno voluto bene e che hanno avuto il piacere di incontrarlo.

Come ultima cosa vorrei ringraziare tutte, da parte mia e della mia famiglia, quelle persone che ci sono state vicine e dire ancora una cosa a mio papà! Grazie per aver dedicato la tua vita a noi!! Manchi tantissimo. Ti porteremo nei nostri cuori e nei nostri pensieri, per sempre!!! Dall’alto proteggici. Ciao babbo!

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