Politica

Europa, la destra è più forte
Il voto si abbatte su Parigi e Berlino

Marine Le Pen doppia Macron che scioglie il Parlamento. In Germania è debacle per il governo Scholz: crollano socialdemocratici e verdi. AFD è il secondo partito dietro Cdu/Csu. In Spagna leggero vantaggio per i Popolari. Ma il Parlamento dovrebbe essere ancora a trazione europeista.

Il voto europeo conferma negli exit poll quanto anticipato nei sondaggi: la destra avanza quasi ovunque, mettendo in gravi difficoltà i leader dei maggiori Paesi Europei e rendendo più complessa anche la sintesi che porterà al rinnovo (o alla riconferma) della Presidenza della Commissione Europea.

Il Paese dove si determina il terremoto è senza dubbio la Francia. Il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella arriva, secondo gli exit poll, al 32% e doppia il partito del presidente Macron che si ferma al 15% tallonato dal raggruppamento Socialisti e Place Publique. Un risultato che induce il Presidente, ad urne ancora chiuse, a sciogliere il Parlamento e ad indire nuove elezioni (il prossimo 30 giugno e 7 luglio). Lo annuncia lo stesso Macron: “Questo non è un buon risultato per i partiti che difendono l’Europa”. Un risultato storico invece, nelle dimensioni, quello di Marine Le Pen.

In Germania l’estrema destra di AFD supera i socialdemocratici e diventa il secondo partito. Cdu/Csu sono il primo partito e mettono in chiaro che saranno loro ad esprimere il nuovo Cancellerie nel caso in cui un traballante Olaf Scholz dovesse trarre le conseguenze di una Spd ai minimi storici (poco sopra il 14%, sempre secondo gli exit poll). Crollano anche i Verdi a dimostrazione che è l’intero esecutivo a non piacere ai tedeschi.

Anche in Belgio, dove le europee si svolgevano in contemporanea con le elezioni politiche, il primo ministro Alexander De Croo, liberale, ha preso atto della sconfitta e si è dimesso. In Austria sono primi i nazionalisti di Fpo, il Partito della Libertà, che arrivano al 27%, mentre perdono terreno in modo significativo il Partito Popolare (che guida il governo) e i socialisti. Testa a testa in Spagna tra Popolari e Socialisti. Anche se i Popolari sono dati in leggero vantaggio. In Grecia tiene il Partito Popolare, in Polonia davanti c’è la Coalizione civica di Tusk (saldamente europeista).

Il voto nei 27 Paesi della Ue, in attesa di conoscere i dati delle urne (che non dovrebbero differenziarsi molto dagli exit poll) dicono che la partita per la nomina del nuovo Presidente della Commissione europea è aperta. Ricordiamo che il Parlamento ha 705 deputati, compreso il presidente. I risultati, però secondo le prime stime non dovrebbero modificare la maggioranza che vede la guida del Parlamento in mano alle forze europeiste che cinque anni fa hanno espresso la presidente Ursula Von Der Leyen. Ma di tutto questo si comincerà a parlare davvero a partire dai prossimi giorni.

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