Protezione civile, successo per
la giornata di sensibilizzazione
Io non rischio: questo il titolo della giornata di sensibilizzazione per la Protezione Civile, sempre in prima linea nelle emergenze del territorio, dalle alluvioni ai terremoti, grazie all’importante lavoro dei tanti volontari.
“Contiamo molto sulla comunicazione, sulla divulgazione della cultura della Protezione Civile e soprattutto sui comportamenti da tenere in caso di emergenze alluvionali, terremoti, maremoti. Perché vediamo che effettivamente ancora c’è tanto lavoro da fare” racconta Elena Milanesi, Funzionario della Protezione Civile Provincia di Cremona.
Presente anche il Funzionario per il Comune di Cremona, Ugo Gagliardi: “Viene presentato il nuovo piano di Protezione Civile. Ma questo è un passo, è un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza per rendere la città più resiliente, più pronta alla risposta dei rischi del proprio territorio”.
Tante le simulazioni di emergenza che si sono potute sperimentare in piazza del Comune a Cremona. “Bisogna conoscere il proprio territorio, conoscere la casa propria, conoscere i rischi del territorio e sapere almeno le prime cose da fare e cosa non fare in assoluto” spiega Andrea Mainardi, dell’Associazione Il Grifone di Soncino, che ha mostrato ai cittadini cosa succede in caso di terremoto all’interno di una stanza.
“La usiamo per far capire alle persone i pericoli che hanno nelle proprie case, in modo da farli ragionare su quello che si può fare in modo semplice, basta fissare ad esempio un armadio al muro in modo da non trovarselo addosso in camera, cosa che non è ancora così automatica” racconta. “Basta magari non avere dietro alla testata del letto un quadro immenso con la cornice da 20 chili. Sulle mensole sopra i letti dei bambini mettere dei peluche piuttosto che le coppe vinte durante le attività atletiche”.
Un altro volontario spiega come intervenire in caso di alluvioni:” Con il fontanazzo andiamo a spiegare il contenimento dei vasi comunicanti che di solito nelle piene del Po si formano dopo gli argini e facciamo capire alle persone che i sacchi vanno posizionati in altezza e non in lunghezza, mentre abbiamo anche il contenimento di arginatura che viene fatto a difesa sugli argini in modo che alzando i sacchetti, l’acqua scorra via e non vada allagare delle zone critiche”.
In piazza anche l’unità cinofila che ha simulato la ricerca di una persona scomparsa insieme a Thor un meraviglioso labrador nero. “In questa piazza piena di persone era difficile perché è una piazza piena di tanti odori” spiega Paolo Gionfriddo, della squadra operativa Intervento Cinofilo. “Però i cani appunto della nostra unità cinofila, i cosiddetti cani molecolari sono addestrati appunto per la ricerca di un singolo persona, cioè vanno alla ricerca del Dna di quella persona, quindi abbiamo visto il mio cane Thor che è un cane operativo da cinque anni, nelle varie fasi: la fase iniziale della presa d’odore, il percorso che ha fatto fino alla persona. Per loro è un gioco. Infatti, il mio cane al ritrovo del disperso è stato premiato con un premio per lui molto allettante che utilizzo solo esclusivamente per questa attività e lui era felicissimo”.
Nicoletta Tosato