Pmi Day, nuovo format: quest'anno
organizzano gli studenti
Pmi Day Industriamoci: questo il titolo dell’evento dedicato alle scuole, che andrà in scena il 5 novembre a Cremona Fiere (a partire dalle 10.30), su iniziativa del Comitato Piccola Industria dell’Associazione Industriali di Cremona. Il progetto, destinato alle scuole superiori di Cremona, ha l’obiettivo di far conoscere agli studenti le piccole e medie imprese del territorio, le loro storie, ma anche le opportunità professionali che esse offrono, allo scopo di avvicinare sempre più il mondo della scuola a quello del lavoro.
“Questo è uno dei grandi problemi della nostra provincia: la difficoltà delle imprese a trovare personale qualificato” spiega Paolo Aramini, presidente del Comitato. “Un gap che viviamo da anni. Anche per questo ci sembra importante portare i giovani all’interno delle imprese, per conoscerle, per capire quali sono le loro necessità”. Anche per questo motivo il format di quest’anno è stato completamente rivoluzionato: la manifestazione sarà infatti organizzata dagli stessi studenti, che sono potuti entrare nelle aziende e raccogliere informazioni, da condividere poi con i compagni di scuola.
“L’idea del nostro lavoro è che al centro ci debbano essere i ragazzi e il loro futuro” sottolinea Imerio Chiappa, provveditore di Cremona. “Questo è l’obiettivo che come scuole e come provveditorato ci siamo posti fin da subito. Ma per fare questo è necessario lavorare con il territorio, dove ci sono tante realtà, che è importante far conoscere ai nostri ragazzi, indipendentemente dalle scelte che poi faranno nel futuro. Le nostre aziende devono essere per loro un valore aggiunto, così come lo sono per tutta la comunità. Questo è dunque solo il primo passo di una spero proficua collaborazione. Utile per le aziende, ma anche per le stesse scuole. Sempre allo scopo di far crescere le competenze dei ragazzi. Questo è solo il primo progetto che metteremo in cantiere, ma ne seguiranno altri”.
“Nella nostra Provincia abbiamo un tessuto di piccole medie imprese, spesso sconosciute, perché non hanno magari un grande nome che attira l’attenzione quotidianamente, ma che sono comunque aziende che esportano in tutto il mondo, che producono per grandi marchi del lusso, e che hanno una valenza fondamentale nel tessuto industriale del territorio” evidenzia Andrea Pasquali, consigliere del Comitato Piccola Industria Cremona. “E’ quindi importante farci conoscere, soprattutto dai ragazzi, sia per attirarli a lavorare da noi, sia per farsi “contaminare” da loro. Sperano che un giorno possano portarci quel sapere, quel know how, quella spinta giovane che indubbiamente serve per rinnovare e per tenere sempre vive le aziende stesse”.
I giovani protagonisti hanno potuto quindi, in queste settimane, entrare nelle imprese per fare domande, girare video, appuntarsi informazioni, che dovranno poi condividere con i propri coetanei. “In questo modo possono formarsi un proprio punto di vista, che non sia quello raccontato da noi” continua Pasquali. “Sicuramente quando un ragazzo entra in azienda ha una visione molto differente dalla nostra, non solo per una questione anagrafica e di età, ma perché noi la viviamo da dentro”.
“L’obiettivo di questa iniziativa è di mettere al centro i giovani, coi loro bisogni” sottolinea Carmen Russo (Informagiovani). “Questa capacità che abbiamo sviluppato nel tempo di mettere in campo politiche, azioni, iniziative, interventi per rispondere a quel bisogno, è qualcosa che che ci ha visto crescere anche nelle nostre competenze. Il territorio deve fare rete, mettendo tali competenze a disposizione dei ragazzi. Anche per questo è particolarmente interessante questo cambio di paradigma, che porta gli studenti a essere protagonisti, e in questo modo anche più responsabili”.
Alla manifestazione collaborerà anche Paolo Dini, speaker di Radio R 101, che sarà protagonista nel condurre la giornata del 5 novembre: “Anche a me è piaciuta tanto, l’idea di quest’anno” spiega. “Questo ribaltamento prospettico, dove sono i giovani a raccontarci i loro sogni, le loro ambizioni e i loro desideri. Si parla tanto di risorse umane, ed è giusto anche vedere cosa queste si aspettano dall’azienda in cui andranno a lavorare”.
Soddisfazione anche dagli stessi studenti che hanno lavorato al progetto, di cui si è fatta portavoce Kediana Marku (liceo classico Manin ): “Per noi, che siamo sempre abituati a partecipare principalmente a lezioni frontali, è bello trovarci in una situazione nella quale dobbiamo partecipare, fare domande, capire noi stessi, partendo da quello che ci serve per trovare risposte ai nostri dubbi” racconta la giovane. “Penso che sia un’esperienza molto formativa, soprattutto considerando che spesso non siamo a conoscenza di quali siano le opportunità lavorative e di come effettivamente funzioni un’azienda. Così finisce che cerchiamo di trasferirci altrove, senza conoscere quali siano le effettive opportunità lavorative a Cremona”.
Laura Bosio