Giorgio Gori apre la campagna
elettorale di Luca Quintavalla

Giorgio Gori apre la campagna elettorale di Quintavalla (Pd). “Il buon governo dell’Emilia-Romagna deve continuare” ha detto Gori alla “Nino Bixio” di Piacenza.
Tante le persone accorse in città per l’evento. “Qui si è preservato come prioritario il servizio sanitario pubblico, e questo mi sembra un grande valore che sicuramente Michele De Pascale rinnoverà negli anni a venire, andando ad affrontare anche le eventuali criticità. In questo, poter contare su consiglieri come Luca credo che sarà un grande punto di forza per il nuovo presidente”. Sono parole di stima quelle che l’europarlamentare Giorgio Gori ha speso nei confronti del candidato del Partito alle elezioni regionali Luca Quintavalla (Pd) in occasione della serata di apertura ufficiale della sua campagna elettorale, che si è svolta presso la Società Canottieri “Nino Bixio” di Piacenza venerdì 18 ottobre, alla presenza di tanti sostenitori.
“Vi invidio l’amministrazione regionale, penso che l’Emilia-Romagna sia stata governata molto bene in questi dieci anni e anche prima. C’è una storia amministrativa che ha fatto sì che l’Emilia-Romagna sia oggi in testa alle classifiche quasi da tutti i punti di vista”, ha detto Gori, sottolineando le analogie e le differenze fra la nostra regione e la sua, la Lombardia. Nei dieci anni da sindaco di Bergamo, Gori si è trovato ad affrontare situazioni altalenanti. “Sono stato il sindaco che ha festeggiato la vittoria dell’Europa League dell’Atalanta ma anche il sindaco che ha attraversato i mesi del Covid con la città particolarmente colpita”, ha sottolineato.
“Prima di fare, progettare. E prima di progettare, studiare. È l’insegnamento di mio padre, che ho sempre cercato di seguire sia nella mia esperienza da sindaco che nel lavoro, e ora in questa nuova avventura”, ha detto Quintavalla. “In questi mesi sto studiando il territorio, visitandolo tutto, dalla città alle vallate. In montagna ci sono persone anziane attaccate alla propria terra che esprimono difficoltà sulla lontananza dei servizi e sullo spopolamento, gli imprenditori e gli agricoltori lottano contro una burocrazia che spesso frena i loro progetti. Ho incontrato insegnanti che, nonostante le difficoltà, continuano a mettere entusiasmo nella propria professione, così come studenti che si lamentano perché non possono beneficiare delle agevolazioni perché viaggiano tra due regioni. Tutti temi che sto studiando per poi progettare e fare”.
“Gli estremismi non portano da nessuna parte – sottolinea Quintavalla –: c’è chi dice di non fare le cose perché pensa che abbiano impatti negativi, ma in realtà è il non fare che spesso peggiora la situazione. Lo vediamo concretamente in progetti importanti in cui la città e la provincia di Piacenza sono impegnate, dal nuovo ospedale alle opere di rigenerazione urbana”. E poi un paragone tra i modelli proposti dai due candidati alla presidenza. “Da un lato ci siamo noi che difendiamo la sanità pubblica e ci battiamo affinché il governo ci invii più risorse, dall’altro c’è chi parla di sanità privata e di assicurazioni. Sulla sostenibilità, il modello Emilia-Romagna è quello che tiene insieme sviluppo economico, lavoro e ambiente: non può esserci sostenibilità sociale se non c’è chi crea ricchezza e lavoro. Perciò, non dobbiamo mettere i bastoni fra le ruote a chi ha progetti validi per il territorio e crea occupazione di qualità”.
“Piacenza ha filiere d’eccellenza che vanno sostenute. Penso ad esempio all’agroalimentare e alla meccanica avanzata, che si legano a eccellenze universitarie come la «Cattolica» e il «Politecnico». Anche per questo va incentivata ancora di più la capacità di attrarre imprese di qualità, in grado di offrire lavoro buono. In certi ambiti produttivi il lavoro spesso è precario o legato a competenze basse: Piacenza – conclude Quintavalla – ha tutte le condizioni per essere attrattiva anche rispetto a insediamenti di qualità sui temi dell’innovazione e della transizione energetica, e la politica deve accompagnare le imprese nel cambiamento”.