Lite tra assicuratore e cliente
finisce davanti al giudice

Una vera e propria lite tra assicuratore e cliente, che ha visto quest’ultimo – difeso dall’avvocato Massimiliano Cortellazzi – finire davanti al giudice del Tribunale di Cremona con l’accusa di lesioni personali. La vicenda risale al giugno 2022. Durante l’udienza, giovedì mattina, sono sfilati diversi testimoni, tra cui Giuseppe Papa, sindaco di San Bassano, paese che è stato teatro dei fatti.
Secondo l’accusa, il cliente avrebbe colpito il proprio assicuratore, che si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Luigi Lupinacci – con pugni sul volto e successivamente con una poltrona in metallo.
Diversa la ricostruzione dei fatti presentata invece dall’imputato, che ha raccontato al giudice la propria versione. “Quel giorno lui mi aveva chiamato chiedendomi di passare in ufficio per una pratica assicurativa, ma io ero stato contattato due settimane prima dall’agenzia centrale, che mi aveva avvisato di non fare più riferimento a lui per la mia assicurazione. Sono quindi andato nella sede per spiegargli la situazione, e la sua reazione è stata molto violenta, e mi ha tirato una testata, facendomi sanguinare il sopracciglio”.
A quel punto ne era nato un parapiglia, durante il quale, secondo l’imputato, la vittima avrebbe iniziato a inseguirlo, minacciandolo, finché non era intervenuto il padre a calmare gli animi. “Siamo quindi rientrati in ufficio, ma a quel punto lui ha afferrato delle forbici, cercando di colpirmi. Per difendermi lo ho colpito e spintonato, lui è caduto e ha sbattuto contro la porta d’ingresso, che era aperta. Poi sono riuscito a scappare fuori, e lui si è sfogato prendendo a calci il mio furgone, dove mi aspettava un mio cliente”.
Come ha raccontato il sindaco Papa nella sua testimonianza, quello non era un periodo buono per l’assicuratore, a causa di un problema personale che ne alterava i comportamenti: “Lo conoscevo da tempo. Poiché come sindaco mi interesso alle vicissitudini dei miei cittadini, avevo cercato di dargli una mano, interloquendo anche con i suoi genitori. Avevo constatato, infatti, che questo problema lo portava a volte ad avere reazioni violente, sebbene non lo abbia mai visto picchiare nessuno”.
Al termine del dibattimento, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. La difesa, dal canto suo, ha voluto porre l’accento sul fatto che l’imputato avrebbe agito per legittima difesa, di fronte ad un’aggressione (per la quale, peraltro, è stata presentata querela). Il giudice ha rinviato il processo al 30 gennaio, quando verrà letta la sentenza.
Laura Bosio