Economia

'Controllo spesa pubblica e bisogno di salute': convegno MePAIE presso la CCIAA

«Ridurre sprechi e corruzione, ma non la qualità degli interventi in ambito sanitario. Non è ta-gliando gli stanziamenti che si risolvono i problemi, soprattutto quando subentrano eccessi ideolo-gici o di economicismo».

«Ridurre sprechi e corruzione, ma non la qualità degli interventi in ambito sanitario. Non è tagliando gli stanziamenti che si risolvono i problemi, soprattutto quando subentrano eccessi ideologici o di economicismo»: è andata dritta al cuore della questione la senatrice Emilia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità, intervenuta a Cremona in occasione del convegno MePAIE (Mercato della Pubblica Amministrazione in Italia e in Europa) presso la Camera di Commercio.
L’evento, giunto alla 7ª edizione, è stato organizzato da Csamed, società di servizi guidata da Gianmaria Casella attiva nella sede distaccata del Politecnico di Milano a Cremona, in collaborazione con F.A.R.E., A.R.E., A.T.E., A.L.E. e A.R.T.E., in partnership con l’Università di Pavia. Il tema di quest’anno era incentrato sul “Controllo della spesa pubblica e bisogno di salute”, con due giornate di interventi e riflessioni per capire come si inquadrano gli strumenti della spending review con le nuove direttive, qual è stato l’andamento della spesa pubblica negli ultimi dieci anni, il ruolo delle aziende e l’impatto di Internet nell’approvvigionamento, con una forte componente propositiva per una revisione della spesa efficace.
Chiamata a intervenire sulla sostenibilità del servizio sanitario nazionale, De Biasi ha riconosciuto il merito ai tanti operatori del settore, evidenziando però anche le numerose problematiche ancora irrisolte: l’assenza di uniformità tra i sistemi operativi, le difficoltà nell’accesso alle strutture in alcune aree geografiche e le storture di un meccanismo in cui le Regioni non collaborano tra loro. Senza contare gli sprechi del settore, la corruzione – «La prima spending review sarebbe non rubare» ha incalzato De Biasi – e la necessità di puntare maggiormente su innovatività e ricerca clinica. «È giusto – ha chiosato la senatrice – che ciascuno abbia diritto a essere curato e curato bene, indipendentemente dall’area geografica in cui vive e dal proprio reddito. La spending review, se intesa in senso puramente economico, si traduce nella riduzione di un diritto definito costituzionalmente». E, proprio sul tema caldo dell’anticorruzione, è intervenuto il consigliere della Regione Lombardia Carlo Malvezzi, che ha evidenziato, tra gli strumenti per combattere il problema, la necessità di una rieducazione al senso della legalità.
Sul significato di spending review si è soffermato uno dei suoi principali ‘fautori’, Carlo Cottarelli (direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale) in collegamento Skype da Washington, che ha offerto spunti «per una revisione della spesa efficace». Un tema ripreso anche dal giornalista e senatore Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo, che ha offerto un excursus spaziando tra debito pubblico, globalizzazione finanziaria e sviluppo economico: «Intendere la spending review come allocazione migliore delle risorse è diverso dal ridurre la spesa in modo indiscriminato. – ha commentato Mucchetti – L’obiettivo non dovrebbe essere spendere meno ma spendere meglio e ridare slancio agli investimenti per un’autentica creazione di ricchezza, senza limitarsi a una semplice distribuzione di mance», con un evidente riferimento alla proposta Renzi dei 500 euro ai diciottenni.
Un’attenzione particolare è stata riservata al confronto tra l’esperienza italiana – supportata dai dati statistici forniti da Paolo Angiolillo (Centro Studi della Ragioneria di Stato) – e quella di altri Paesi europei e degli Stati Uniti, grazie alla presenza di personaggi di fama internazionale: Richard Brandt (direttore Iacocca Insitute e del Master “The Global Village Program” – USA), Massimo Cermelli (professore associato di Economia presso l’Università di Deusto – Bilbao), Salvator Maira (direttore dell’Istituto IRIMA della Grenoble Ecole de Management), Norbert Ruch (membro dell’Associazione dei Provveditori Economi tedeschi). Non è mancato un importante e attuale focus sul nuovo codice degli appalti, tra migliorie e aspetti controversi, a cura degli avvocati Lucio Lacerenza, Stefano Cassamagnaghi e Uliana Garoli.
«L’evoluzione scientifica, soprattutto in sanità – ha evidenziato Gianmaria Casella, amministratore unico di Csamed – sembra indicare per la spesa un trend in crescita, piuttosto che in riduzione, mentre gli strumenti scelti per l’ottimizzazione, tra cui la centralizzazione degli acquisti e la fatturazione elettronica, lasciano alcune perplessità tra gli addetti ai lavori. Esiste inoltre una contraddizione di fondo nel tentativo, da una parte, di aumentare il consumo interno come traino alla crescita e, dall’altra, di contenere i prezzi d’acquisto, favorendo così prodotti provenienti da altri Paesi. Il contenimento della spesa non può essere identificato con il contenimento dei prezzi, ma con la valorizzazione della ‘buona spesa’ e l’ottimizzazione organizzativa».

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