Unioni piccoli comuni, la Regione ricorre contro il Governo
Sono dieci le unioni dei comuni in provincia di Cremona e tutte quante rischiano di sciogliersi o almeno di cambiare compagine per effetto di una norma, l’articolo 16 della manovra correttiva di agosto, che regola in modo diverso le unioni tra i comuni sopra e sotto la soglia dei mille abitanti e che impone limiti demografici molto impegnativi (almeno cinquemila abitanti per le unioni di comuni sotto i mille, almeno di diecimila per le unioni di comuni tra mille e cinquemila). Secondo questa norma rimarrebbe in piedi solo l’unione “Gerundo” (Castelleone, Formigara, Madignano, Montodine, Moscazzano), ma probabilmente vedrebbe l’uscita del centro più piccolo (Moscazzano), pena la decadenza di tutte le giunte comunali entro pochi mesi.
Ma c’è una novità: dopo che in ottobre il PD aveva ot tenuto in Consiglio regionale un impegno da parte dell’assessore Carlo Maccari, lunedì in serata è arrivata la decisione della Giunta di ricorrere alla Consulta contro l’articolo 16. Il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni si è espresso con favore sul ricorso, anche alla luce dei rischi per le unioni della provincia di Cremona. Non solo: proprio ieri, durante i lavori dell’Aula, l’assessore ha confermato l’intenzione di presentare una legge regionale per cambiare i limiti demografici e per valorizzare l’omogeneità territoriale interna alle unioni.
“La norma voluta dall’ex ministro Calderoli è del tutto sbagliata e anziché favorire le unioni dei piccoli comuni finisce per ostacolarle, o obbligare ad unioni innaturali, troppo estese o addirittura con comuni non confinanti. Come si può immaginare che si possano gestire in comune servizi come la polizia locale, la gestione della viabilità e dei trasporti, la gestione del territorio e dell’ambiente in questo modo? La Regione ha dunque ben fatto a ricorrere alla Consulta, nonostante qualche mal di pancia leghista che ha fatto tardare la delibera di giunta fino al limite del tempo utile per depositare il ricorso (oggi, mercoledì 16/11). Ora si lavori insieme per approvare entro dicembre una nuova norma che abbassi i limiti demografici, favorisca realmente l’unione dei piccoli comuni e garantisca efficienza e qualità dei servizi alle nostre comunità locali”.
UNIONI IN PROVINCIA DI CREMONA |
N. COMUNI |
POPOLAZIONE |
SUPERFICIE |
Calvatone e Tornata |
2 |
1796 |
23,74 |
Casalbuttano ed uniti, Corte de’ cortesi con Cignone Bordolano |
3 |
5859 |
44,08 |
Corte de’ frati, Olmeneta |
2 |
2410 |
29,50 |
Dei fontanili |
3 |
4045 |
31,03 |
Del soresinese |
3 |
3613 |
41,97 |
Gerundo |
5 |
17191 |
88,24 |
Municipia |
2 |
2520 |
33,74 |
Piadena e Drizzona |
2 |
4210 |
31,57 |
Solarolo rainerio, San Giovanni in Croce, Voltido |
3 |
3310 |
39,90 |
Foedus* |
4 |
5985 |
73,84 |
*a cavallo tra le province di Cremona e Mantova
Tabella tratta dal sito www.comuniverso.it di Anci
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