Nomadi, Danilo Sacco dice basta Dopo 18 anni lascia la band
Duro colpo per i numerosi fans club di casa nostra: Danilo Sacco, voce solista de I Nomadi dal 1993 (subentrato al leggendario fondatore Augusto Daolio, morto 19 anni fa) ha annunciato giovedi 24 novembre l’uscita dalla formazione. La separazione, inattesa, ha ufficialmente le radici in problemi di salute (due angioplastiche ed una trombosi);i medici al riguardo sono stati categorici. Danilo non può reggere 130 concerti all’anno e cantare tre ore per sera. Ma, forse – così almeno si dice negli ambienti musicali – c’è dell’altro; ad esempio una certa “frizione” con il leader-fondatore Beppe Carletti che oggi però ha smentito:” Tra noi nessun dissapore. Danilo, da uomo maturo incontrerà cose belle nel suo cammino da solista”. Pronta la replica del cantante: “Ringrazio tutti i miei meravigliosi compagni Nomadi. Sono stati i migliori compagni che un uomo potesse sognare di avere”.
Toni Verona, modenese, primo paroliere del gruppo (ai tempi in cui I Nomadi si preparavano col maestro Mozzarini di Novi, oggi patron della prestigiosa Casa discografica Ala Bianca, studi di agraria a Palidano di Gonzaga prima di approdare alla S.I.A.E.) ha le idee chiare: “Una separazione dovuta a problemi interni; sono mesi che nei nostri ambienti se ne parla. E siccome Beppe Carletti è uomo avveduto e preparato sono certo che avrà fatto da tempo le ricerche per trovare il successore. Anzi credo che lo abbia già trovato”.
Danilo Sacco resterà in formazione fino al 31 dicembre per gli ultimi otto concerti. Già esauriti tutti i biglietti per il concerto di Borgotaro (3 dicembre); a gonfie vele le vendite di tutti gli altri. E cioè: Trieste (6 dicembre), Longarone (10), Montichiari (11), Bologna (15), San Benedetto del Tronto (16), Prato (17), Bergamo (20).
Il cantante aveva debuttato con I Nomad il 13 marzo 1993. Astigiano di Agliano Terme, 44 anni, Sacco ora intraprenderà la carriera da solista. E’ stato con I Nomadi 18 anni raccogliendo, ovunque, grandi consensi per la sua straordinaria voce e la capacità di “stare sul palco”.
Conclude Beppe Carletti: “Sì, certo, il rammarico c’è, anche perché l’anno prossimo avremmo celebrato insieme i vent’anni della scomparsa di Augusto. Ma I Nomadi vanno avanti”. (e.p.)