Cronaca

Il terzo ponte si farà? Cna: «Necessario per salvare la città»

«Stiamo sviluppando il progetto esecutivo», ha detto nei giorni scorsi il direttore generale di CentroPadane Francesco Acerbi dalle colonne del quotidiano La Provincia. «L’opera si farà», gli aveva fatto eco il presidente Augusto Galli. Il terzo ponte – nuovo raccordo autostradale di 12 chilometri per collegare il Porto Canale a Castelvetro – attrae polemiche e proteste da parte degli ambientalisti.

Montani, presidente Cna

Soddisfazione, invece, dalla Cna di Cremona, Confederazione Nazionale dell’Artigianato. «Questo ponte non solo è necessario per tutti – ha affermato il Presidente della CNA di Cremona Massimiliano Montani – ma è di fondamentale importanza che venga realizzato in tempi accettabili e la notizia della certezza della sua realizzazione non può che essere una notizia altamente positva. La CNA di Cremona lo dice da tempo con convinzione perchè questo è ciò che pensa chi vive tutti i giorni la difficoltà di dover lavorare per vivere e di doversi confrontare con un mercato sempre più agguerrito».
«Questa struttura – ha continuato Montani – è necessaria per la competitività, la crescita economica e il progresso di tutto il nostro territorio. Le nostre aziende hanno bisogno di quest’opera e non accetteranno più, pur comprendendone comunque le ragioni, che ci siano tentativi locali per bloccare ancora la realizzazione del terzo ponte. Ed è vero quel che ci dice la storia, ossia che le aziende da sempre si sviluppano dove ci sono le infrastrutture perché queste gli permettono di radicarsi e affermarsi, facendo la ricchezza del territorio. Non possiamo permetterci che il nostro territorio subisca dei rallentamenti soprattutto in questa situazione di forte crisi economica».
«Stupisce sempre – conclude il presidente del Cna – come di fronte a collasso viabilistico evidente, ci sia qualcuno che ancora ha la forza di affermare che il terzo ponte non è necessario. Non solo è necessario da un punto di vista viabilistico-commerciale, ma si trascura il fatto che l’apertura di un cantiere grande come questo darebbe ossigeno vero alle imprese, creerebbe lavoro, sarebbe una opportunità preziosa per moltissime aziende che nel nostro territorio stanno faticando. Certo è un investimento cospicuo, ma il nostro territorio ha bisogno anche di questo».

 

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