Città sostenibili, contributo cremonese al manifesto 'green' del Papa
C'è anche il contributo dell'architetto cremonese Gian Carlo Magnoli Bocchi nel manifesto sulle città eticamente e ambientalmente sostenibili della Cei (conferenza episcopale italiana) denominato “Progettare città per le persone”.
C’è anche il contributo dell’architetto cremonese Gian Carlo Magnoli Bocchi nel manifesto sulle città eticamente e ambientalmente sostenibili della Cei (conferenza episcopale italiana) denominato “Progettare città per le persone”. Un testo che la CEI ha diffuso tramite il Servizio Nazionale per l’edilizia di culto, nato da un gruppo di lavoro di cui fanno parte Tommaso Dal Bosco, Michele Lorusso, lo stesso Magnoli, Andrea Nonni, Aldo Patruno, Paola Pierotti. Un manifesto per invitare tutti i cittadini, gli amministratori e i decisori politici, i professionisti e le imprese, a far proprie le istanze contenute nell’enciclica ‘Laudato si’, perché la cura della casa comune non sia più solo un auspicio, ma divenga realtà. Il lungo testo si basa su tre pilastri: inclusione sociale, economia d’impatto ed ecologia urbana.
Bocchi è intervenuto sul tema “Estetica e armonia come strumenti per umanizzare le città”: su questo insiste Gian Carlo Magnoli, che si occupa di architettura sostenibile, “per avvicinare il costruito alla natura, inserirlo nella stessa logica, in cui utilità fa rima con bellezza. Come la disposizione a spirale delle foglie sui rami permette di massimizzare la fotosintesi ma del pari comunica un senso di armonia. Allo stesso modo complessi urbani, quando siano intesi come un ecosistema, saranno in grado di rispondere alle necessità con soluzioni ricche di eleganza. Si tratta di comprendere la città come un organismo vivente, fondato su sistemi di relazioni. A oltre settant’anni dalla formulazione della Carta d’Atene, che da allora ha influito sul pensiero urbanistico, con questa iniziativa la Chiesa si fa promotrice di un nuovo importante documento programmatico che potrà orientare le politiche urbane del futuro. Lo auspica monsignor Russo: «Confidiamo che da questo documento germogli una discussione più ampia sulle concrete proposte che saranno formulate. E che ne emerga un impegno comune che venga dal cuore dell’essere umano e che sia in favore dell’essere umano”.