Scuola cremonese al collasso: nelle classi mancano 500 insegnanti
Una vera e propria voragine, quella che si disegna nella scuola cremonese alla fine della fase delle assunzioni dei docenti di ruolo. Alla faccia della riforma che avrebbe “eliminato il problema della supplentite”, sarà un esercito di supplenti quello che dovrà entrare in servizio per coprire i posti rimasti vacanti: ben 266 cattedre vacanti, a cui si aggiungono 217 posti di insegnanti di sostegno, per un totale di 477 docenti ancora da trovare, senza contare le centinaia di spezzoni di ore da coprire tra varie classi.
Chi sta peggio sono le scuole superiori, dove “restano scoperti circa 162 posti, suddivisi sulle varie classi di concorso (meccanica e matematica tra quelle più in difficoltà), senza contare tutti i vari spezzoni di ore che restano vacanti” dichiara Laura Valenti (Cgil Scuola). “A questo si aggiungono 62 posti per il sostegno ancora da coprire”.
Situazione pesante anche alle medie, dove le cattedre vacanti sono 71, sempre senza contare i vari spezzoni e ben 93 posti per il sostegno. Passando alle scuole primarie (elementari), “si contano 32 posti vacanti, a cui se ne aggiungono altri 62 per il sostegno e ben 251 spezzoni da coprire (ad esempio 13 presso Cremona3, 18 a Cremona5, ecc). Va decisamente meglio alla scuola dell’infanzia, dove manca soltanto un insegnante.
Intanto centinaia di classi hanno iniziato l’anno scolastico senza gli insegnanti e ancora non sanno se e quando avranno un docente: si vocifera infatti che per certe materie potrebbe essere difficile trovare copertura anche tra l’elenco dei supplenti.
“Il vero problema è quello del sostegno” si lamenta Valenti. “Mancano tantissimi insegnanti in questo settore. Per non parlare della matematica: anche qui, in graduatoria non ci sono docenti. Questo tutto è tranne che buona scuola. Non si può arrivare al 26 settembre con ancora tutti questi posti da coprire. I supplenti invece di diminuire continuano ad aumentare anno dopo anno, alla faccia di chi garantiva che la riforma avrebbe eliminato la supplentite. Tutte le criticità date dal concorso e dalle chiamate dirette, con docenti che devono spostarsi da sud verso nord, stanno portando il sistema al collasso. Il dato è allarmante. E in tutto questo, abbiamo un ministro che ci convoca per il 4 ottobre per parlare dell’inizio dell’anno scolastico iniziato un mese prima. La situazione è assurda”.
Laura Bosio