No alla festa con chiusura parziale di via Giordano: 'A noi resta solo lo smog'
No del Comune alla chiusura di un tratto di via Giordano per realizzare qui, una volta tanto senza le macchine, una festa di quartiere, la prima da quando il comitato si è costituito formalmente, alcuni mesi fa. E pertanto non ci sarà la festa in strada, messa in cantiere fin da agosto, che avrebbe potuto rappresentare una prima occasione di conoscenza tra i residenti di un quartiere molto frammentato. La notizia del diniego è stata diffusa dalla presidente del quartiere 9 Maria Cristina Arata, attraverso una lettera aperta.
“Scrivo queste poche righe – scrive Arata – per rendere noto che, in data 29 Settembre (quindi a soli 10 giorni dalla data fissata per la festa di quartiere del comparto Giordano-Cadore), ci è stato negato, da parte del Comandante dei Vigili di Cremona Pierluigi Sforza, il permesso di chiusura parziale di un tratto di via Giordano, dalla pizzeria Lo scorfano al ristorante giapponese, con deviazione del traffico sulla parallela via Cadore. Le ragioni espresse sono state l’impossibilità di concedere tale permesso ad una via facente parte del ring cittadino, la paura di creare un precedente che potesse spingere a richiedere lo stesso permesso su altre vie del suddetto ring, la spesa economica non sostenibile data l’esigenza di impiegare ben 4 vigili (per la S.Messa alla Madonnina dei Pescatori ne sono stati impiegati 3).
“Vorrei far presente che la festa era stata inserita nell’iniziativa “Comunità in movimento”, patrocinata dal Comune di Cremona, e che fin dal mese di Agosto ho collaborato con i referenti per organizzarla. Quindi sono sorpresa e delusa da questa Amministrazione che sostiene di voler disincentivare l’utilizzo di via Giordano e di voler rivitalizzare i quartieri periferici. Continueranno a festeggiare in strada quei quartieri che già lo fanno da anni e che sono favoriti da un modesto traffico veicolare. A noi resterà solo lo smog. Il rincrescimento è stato grande e non solo mio, ha coinvolto anche quanti hanno lavorato attivamente all’organizzazione della festa, i ristoratori che avevano acconsentito a collocare i propri tavoli in strada e avevano già ricevuto delle prenotazioni, i tanti residenti di un quartiere che non ha piazze, palestre o altre strutture ricettive e che si erano illusi di poter festeggiare in strada, togliendo per una volta la via alle auto, anche se per un breve tratto e per un periodo di tempo contenuto. A tutte queste persone va il mio personale e doveroso ringraziamento”.