Dordoni e CasaPound, nessuna tensione. La figlia di Emilio tra le parti civili
Le accuse sono di rissa aggravata, tentato omicidio e lesioni gravi. Visigalli parte civile contro Taietti e Galli, mentre Galli è parte civile contro Visigalli, Arena e Birzi. Ammessa la costituzione di parte civile della figlia di Visigalli. Una richiesta di abbreviato. LE FOTO
foto Sessa
Nessun presidio e nessuna tensione, oggi in tribunale, dove si è aperta l’udienza preliminare davanti al giudice Letizia Platè per 18 imputati, 8 del centro sociale Dordoni e 10 di CasaPound, tutti accusati di rissa aggravata, due anche di tentato omicidio e tre di lesioni gravi. In tribunale si sono presentati solo gli imputati. Nessun presidio di sostenitori, nessuno striscione. Per evitare possibili provocazioni, i militanti di CasaPound sono stati fatti entrare dall’ingresso di via Jacini, mentre gli avversari, accompagnati chi dalle moglie, chi dalle mamme, dall’altro ingresso di via dei Tribunali. I due gruppi antagonisti si sono trovati faccia a faccia solo in aula. Palazzo di giustizia, chiuso al transito dal lato di via dei Tribunali, era blindato di forze dell’ordine sia fuori che dentro.
Due dei militanti di CasaPound, Gianluca Galli e Guido Vito Taietti, sono anche accusati di tentato omicidio nei confronti di Visigalli che a sua volta, insieme ad altri due del Dordoni, Arena e Birzi, è accusato di lesioni gravi nei confronti di Galli. Oggi in udienza sono state trattate le costituzioni di parte civile. Visigalli si è costituito parte civile contro Taietti e Galli, mentre Galli a sua volta si è costituito parte civile nei confronti di Visigalli, Arena e Birzi. Il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile anche della figlia 24enne di Visigalli che a livello emotivo avrebbe particolarmente risentito degli avvenimenti che hanno visto coinvolto il padre.
Degli imputati, solo Matteo Vantadori, del Dordoni, ha fatto richiesta di rito abbreviato. Gli altri hanno intenzione di affrontare il dibattimento. Si torna in aula il prossimo 21 dicembre.
Le due fazioni erano rimaste coinvolte nella rissa scoppiata il 18 gennaio dello scorso anno sul piazzale del Foro Boario al termine della partita Cremonese-Mantova. Rissa nella quale era rimasto gravemente ferito Emilio Visigalli, del Dordoni. Secondo la ricostruzione del pm Laura Patelli, lo stesso Visigalli, insieme ai compagni Michele Arena ed Alberto Birzi, avrebbero premeditato l’aggressione, organizzando un raduno sul piazzale e armandosi preventivamente di mazze. Mazze portate al Dordoni dagli otto antagonisti imputati. Proprio in seguito all’aggressione a Visigalli, i centri sociali, per il 24 gennaio successivo, avevano organizzato il corteo antifascista durante il quale erano scoppiati i noti episodi di devastazione e danneggiamento per cui sono già state emesse condanne.
Chi sono gli imputati:
del Dordoni: Emilio Visigalli, Jonathan Carnesella, Andrea Romagnoli, Filippo Esposti, Gianluca Rossi, Michele Arena, Alberto Birzi e Matteo Vantadori. Quelli di CasaPound sono invece Gianluca Galli, Guido Vito Taietti, Matteo Bassanetti, Michael Gorini, Andrea Visigalli, Rubens Rubini, Lorenzo Ranelli, Riccardo Scandolara, Alessandro Piacentini e Stefano Zaffanella.
di CasaPound: Gianluca Galli, Guido Vito Taietti, Matteo Bassanetti, Michael Gorini, Andrea Visigalli, Rubens Rubini, Lorenzo Ranelli, Riccardo Scandolara, Alessandro Piacentini e Stefano Zaffanella.
Gli imputati del Dordoni sono difesi dagli avvocati Sergio Pezzucchi, Gian Pietro e Monica Gennari ed Alessio Romanelli, mentre quelli di CasaPound dai legali Cristiana Speroni, Marcello Lattari, Giovanni Benedini e Vanessa Bonaiti, che ha già fatto sapere che per Galli chiederà la derubricazione del reato di tentato omicidio: ‘In una dinamica ancora tutta da stabilire di rissa aggravata”, ha detto il difensore, “non si può attribuire la responsabilità del tentato omicidio solo a due persone”.
Sara Pizzorni