Cronaca

No di Anac a nozze A2A-Lgh: 'Errore escludere altri candidati'. Si rischia la multa

Aria di tempesta sulla fusione tra Lgh (la partecipata di Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato) e A2A, la multiutility lombarda. L’Anac (L’Agenzia Nazionale Anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone) ha infatti accolto un ricorso presentato al momento della fusione, bocciandone le procedure adottate. L’istruttoria era stata aperta nel giugno scorso in seguito ad un esposto del Movimento 5 Stelle. Per l’Agenzia, sarebbe stata infatti necessaria una gara pubblica, essendo Lgh una società a maggioranza pubblica, in modo da lasciare le porte aperte a diversi competitors.
Per Anac, infatti, non si sarebbe trattato soltanto di un accordo di partnership, come lo hanno più volte definito le parti in causa, ma di “una vera propria vendita di partecipazioni azionarie”. E questo tipo di procedura, richiede una gara ad evidenza pubblica.

Le procedure di acquisizione erano partite il 9 novembre 2015, con la presentazione da parte di A2A di un’offerta vincolante per l’acquisizione del 51% delle quote della multiutiliy Lgh. L’accordo era stato presentato nel marzo 2016, con l’ok dell’Antitrust nel luglio dello stesso anno, per arrivare al closing ad agosto. Nel frattempo però, Anac aveva aperto un’istruttoria, chiedendo ai soci Lgh il perché non fosse stata fatta una gara pubblica. Le risposte che erano pervenute non hanno però soddisfatto l’Agenzia, che lunedì ha inviato la propria valutazione a tutti i soci Lgh (e per conoscenza anche ad A2A). Secondo Anac, “La scelta di limitare il perimetro della società a cui cedere le azioni Lgh alle sole società quotate partecipate da enti locali, anziché alle società quotate tout court (anche estere) e non partecipate da enti locali, appare in contrasto con il principio di libera concorrenza”. Un errore, dunque, escludere altri possibili candidati, tagliati automaticamente fuori dall’accordo sottoscritto.

La risposta di Anac esamina anche l’ultima autodifesa di LineaGroup, secondo cui l’azienda continuerà a svolgere servizi sul territorio. “A2A” scrive Anac “disponendo della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria (7 consiglieri su 13 più l’amministratore delegato) ha un controllo di diritto su Lgh”. Senza contare che l’accordo sottoscritto prevede anche la possibilità, da parte della multiutility milanese, di acquisire le quote restanti di Lgh, con una fusione per incorporazione.
“Alla luce di tutte le considerazioni svolte si ritiene che la vendita del 51% del capitale sociale di Linea Group Holding Spa, anziché avvenire in forma “diretta” ad A2A, avrebbe dovuto essere preceduta da un confronto concorrenziale tra gli altri operatori economici del settore, tramite una procedura ad evidenza pubblica” conclude il documento dell’Agenzia. Inoltre, visto l’elevato importo della compravendita (113 milioni di euro), il bando di gara avrebbe dovuto essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Ora da Anac è arrivata un’altra richiesta: quella di conoscere la composizione azionaria a seguito dell’avvenuta cessione. Le due multiutility hanno ora 30 giorni di tempo per avere chiarimenti mentre possono presentare istanza di audizione al consiglio. E se il parere dell’Agenzia non mette in discussione il matrimonio, ormai compiuto, i soci di Lgh ora rischiano un procedimento da parte della Corte dei Conti, ed eventuale sanzione, che ricadrà sulle spalle delle partecipate.

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