Cronaca

Mons.Perego è vescovo: nelle sue parole il ricordo dei primi anni da vicario al Cambonino

Sta volgendo al termine in Cattedrale la cerimonia per l’investitura a vescovo di monsignor Giancarlo Perego, scelto da papa Francesco per guidare la diocesi di Ferrara-Comacchio. Alle 15 è iniziato l’afflusso dei parenti e dei fedeli giunti dalla arcidiocesi emiliana, quindi dalle 15,30 la navata ha cominciato ad accogliere i tanti cremonesi e cremaschi che hanno voluto assistere a questo solenne momento della vita comunitaria.

Nei saluti finali, mons. Perego, visibilmente emozionato, ha ricordato i suoi anni cremonesi, soffermandosi tra l’altro sul suo primo incarico come vicario nel quartiere Cambonino: “Rivedo – ha detto – gli ultimi giorni di settembre 1984 quando arrivai in questa parrocchia alla periferia della città, senza chiesa, senza oratorio, ma con tanti ragazzi e giovani: una palestra di vita. Anni incrociati con un servizio al vescovo Enrico Assi, fino alla sua morte, avvenuta 25 anni fa, di cui ho seguito passo passo l’omiletica, mai improvvisata, un’attività pastorale e sociale intensa e appassionata conclusa con la visita di Giovanni Paolo II alla nostra città: un dono indimenticabile.
Tra i ricordi vedo gli anni alla Facoltà teologica di Milano, al Seminario Lombardo, e all’Università Gregoriana di Roma, dove ho imparato il valore della ricerca e che hanno preparato l’insegnamento teologico: una comunicazione della fede vera e affettiva, tra Parola e Tradizione. Una ricerca che si è confrontata anche con gli incontri negli anni di direzione della Caritas diocesana di Cremona.
Infine tra i ricordi più attuali gli anni, i volti e le storie incontrate a Roma nei 15 anni spesi tra Caritas Italiana e Migrantes, dove ho sperimentato che la scelta preferenziale dei poveri, l’accoglienza e l’accompagnamento dei migranti costruiscono veramente una Chiesa, favoriscono nuovi stili di vita e cammini di santità cristiana, rinnovando la bellezza della città.
Comunicazione e carità, sono i sentieri e gli affetti in cui il Signore mi ha accompagnato per scoprire la gioia della vita cristiana”.

Mons. Perego, nativo di Vailate, celebrerà ad Agnadello, il paese dove è cresciuto da ragazzo, la sua prima messa da vescovo domenica 7 maggio alle 17.30. Sabato 20 maggio tornerà invece a Cremona, al Cambonino appunto, per celebrare l’Eucaristia (ore 18) nella chiesa parrocchiale di S. Giuseppe. Sabato 3 giugno il vescovo Perego farà il proprio ingresso nell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. L’arrivo è previsto alle ore 15 al casello autostradale di Ferrara Sud dove mons. Perego si tratterrà per un breve momento di preghiera. Quindi (ore 15.15) raggiungerà la basilica di S. Giorgio fuori le mura per un incontro con i rappresentanti delle Istituzioni e i giovani. Alle 17 la solenne Messa d’ingresso nella Cattedrale di Ferrara.

Il giorno seguente, domenica 4 giugno, sarà tutto dedicato alla Comunità di Comacchio e la domenica successiva, 11 giugno, a quella di Pomposa.

IL MOTTO EPISCOPALE – Per il proprio motto episcopale l’Arcivescovo Perego ha scelto le parole dell’incipit della Costituzione pastorale “Gaudium et spes” del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, promulgata il 7 dicembre 1965 da Paolo VI, nell’ultimo giorno dell’assise conciliare.
I colori sono l’oro e l’azzurro. Nella parte superiore un ramo di palma verde e una lancia, posti in decusse, richiamando i simboli dei patroni dell’Arcidiocesi; in quella inferiore due onde d’argento (chiaro riferimento al Po che unisce Cremona a Ferrara) e la stella a sette punte, simbolo di Maria.

 

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