Cronaca

Il cremonese Caporali alla guida dell'azienda idrica di Torino

Il suo studio si occupa di depurazione e fitodepurazione, in particolare purificazione ecocompatibile delle acque nere attraverso l’utilizzo di piante e di alghe. Nicola Marcello Caporali, ingegnere 52enne di Cremona con due studi, uno in città e uno a Milano, è stato designato dal sindaco di Torino Chiara Appendino come amministratore delegato della SMAT, (Società Metropolitana Acque Torino s.p.a) che gestisce l’acquedotto metropolitano del capoluogo piemontese. Ad anticipare la notizia è il quotidiano La Repubblica, che riferisce di come la Appendino abbia già comunicato il nome di Caporali ai capigruppo di maggioranza del consiglio comunale e si prepari ora ad ufficializzare la nomina con l’assemblea dei soci, convocata per mercoledì prossimo. Caporali, appunto, che ha all’attivo la progettazione di decine di “fitodepuratori”, soprattutto in comuni piccoli o piccolissimi del cremonese, come Gabbioneta o Casalmorano sembra ora destinato ad assumere le redini della Smat, uno dei colossi italiani dell’acqua pubblica: una società riconosciuta dalla Bocconi come migliore utility d’Italia nel 2014, che nell’ultimo anno ha prodotto 61 milioni di utili, dà lavoro a oltre 1000 persone e ha un piano di investimenti da 1,5 miliardi nei prossimi 15 anni. E lui? Nemmeno lo sapeva… Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in mattinata e, dal mare dove si trova in vacanza, ci ha detto di essere ancora ignaro della cosa e di voler dunque mantenere un basso profilo. Una scelta in ogni caso singolare, quella del sindaco M5S di Torino: probabilmente però la decisione è stata quella di selezionare tra le tante candidature, una figura lontana da dinamiche politiche e fuori dalle correnti.

Giovanni Rossi

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