Politica
Festa Quartiere Po annullata, Ceraso: 'Fu scelta politica Si faccia luce sulla vicenda'
Torna d’attualità la Festa dei Vicini del Quartiere Po in programma lo scorso 27 e 28 maggio e annullata dal Comune. Lo spunto arriva dall’interrogazione presentata da Maria Vittoria Ceraso di “Obiettivo Cremona con Perri”, con l’auspicio che la festa di via XX Settembre, ancora in attesa di autorizzazione dagli uffici comunali preposti, abbia maggior fortuna.
“Speriamo che le rassicurazioni dell’Assessore Barbara Manfredini che dichiara che l’Amministrazione crede molto nelle manifestazioni di strada – scrive – non vengano smentite come nel caso della mancata festa al quartiere Po.
Facendo infatti un bilancio di tutti gli eventi realizzati tra la primavera e l’estate a Cremona l’unico che non e’ stato autorizzato fino ad ora dal Comune – nota la Ceraso – è proprio la suddetta festa.
Un evento già sperimentato l’anno prima, sia in primavera sia in occasione della Festa di Sant’Omobono, organizzato a livello di volontariato dal Comitato di Quartiere, con la partecipazione attiva delle scuole, il contributo degli operatori economici che hanno sede nello stesso e la collaborazione e il patrocinio del Comune.
E proprio questo è il punto – prosegue – . Com’è possibile che gli uffici comunali, ai quali è stata presentata regolare richiesta con descritto l’intero programma della manifestazione e che quindi hanno seguito e supportato l’organizzazione fin dall’inizio come negli anni precedenti, si siano resi conto solo pochi giorni prima delle date in cui la festa era prevista, che mancavano autorizzazioni e che la stessa non risultava in linea con le normative regionali?
Tanto più che il Comune, nei giorni precedenti al diniego, avendo già provveduto a sue spese alla stampa dei volantini, agli allacci elettrici con Linea Più e ai sopralluoghi con il vice comandante dei vigili, di fatto sembrava aver autorizzato la manifestazione senza evidenziare alcuna problematica inerente al rispetto di leggi o alla sicurezza.
Proprio in merito a quest’ultima, non è strano che il Comune sia riuscita a garantirla durante concerti, fiere, manifestazioni sportive ecc., anche realizzate contemporaneamente in varie parti della città e in un caso concomitanti nelle stesse giornate proprio nella zona Po e abbia invece ritenuto che non vi fossero le condizioni per garantirla in occasione della Festa del quartiere?
I fatti – dichiara – mi sembra dimostrino che il diniego sia più una scelta del Sindaco e della Giunta, una scelta quindi politica (forse una piccola ripicca per non aver avuto dal Comitato il sostegno auspicato in occasione dell’istituzione dei nuovi sensi unici?) che ha cercato una copertura nel mancato rispetto di normative che, se davvero esistente, segnalato tempestivamente al Comitato, lo avrebbe messo in condizioni di adeguarsi alle stesse. E questo risulta ancor più provato dal fatto che se tutto un comitato decide di dimettersi qualcosa più di un’incomprensione deve esserci stata.
La mia interrogazione – conclude – ha l’intento di fare luce sulla vicenda che ha negato ai cittadini una bella occasione di svago e incontro, ha creato un danno economico agli opertatori che si erano tenuti liberi e avevano fatto investimenti per partecipare alla festa e soprattutto ha privato il quartiere dell’operato di un comitato che si è dimostrato tra i più attivi della città”.
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