Cronaca

Accoltellamento a capotreno sul lodigiano: lunedì personale Trenord in sciopero

Un convoglio Trenord in una foto di repertorio

Il drammatico accoltellamento di un capotreno, questa mattina, sulla linea Milano Piacenza, a Santo Stefano Lodigiano, nuovo episodio di una purtroppo lunga serie, ha fatto scattare la protesta degli addetti ai lavori che hanno proclamato una giornata di sciopero lunedi prossimo 24 luglio. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria dei trasporti: i macchinisti e il personale di bordo incroceranno le braccia dalle ore 9.01 alle 16.59 del 24 luglio, ma la protesta è già stata anticipata da una prima azione immediata e simbolica della durata di cinque minuti dalle ore 17.00 alle 17.05 di oggi. I sindacati hanno deciso che da oggi verranno effettuati i controlli “esclusivamente laddove sussistano condizioni di sicurezza compatibili con l’espletamento delle proprie funzioni”.

“Penso che non ci siano altri commenti da fare se non quello di esprimere la più piena solidarietà – ha scritto oggi su Facebook il portavoce del comitato pendolari cremonesi InOrario Matteo Casoni -.  Negli ultimi incontri avuti abbiamo rimarcato come il fenomeno dei viaggiatori abusivi stia dilagando e che solo per fortuna non si hanno ancora avuto episodi come questi. Ora non siamo più sicuri che questo non possa accadere in tempi brevi…. servono misure urgenti in termini di sicurezza sia per il personale di Trenord che per i viaggiatori”. “E’ la prima volta che concordo con uno sciopro”, il commento di un’altra iscritta al gruppo dei pendolari.

L’accoltellamento è avvenuto questa mattina attorno alle 7,15; l’aggressore, in parte ripreso dalle telecamere, straniero di colore, è fuggito nei campi. La vittima, ferita seriamente ma non in pericolo di vita, è un dipendente Trenord di 45 anni.

Per il segretario generale della Fit Cisl Antonio Piras, “quanto sta accadendo è gravissimo, non c’è altro modo di definirlo. Non è possibile essere accoltellati mentre si sta lavorando: il codice civile e il testo unico sulla sicurezza sanciscono che un’azienda deve garantire l’incolumità fisica ai propri dipendenti, ma nelle imprese ferroviarie, non solo in Trenord quindi, la violenza contro i lavoratori non sembra avere fine perché manca una seria prevenzione”.

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