Cronaca

Investimenti di Padania Acque: già 190 interventi nei primi quattro anni

L’assemblea dei soci di Padania Acque, nella seduta svoltasi giovedì sera presso i locali dell’Avis di Cremona, ha approvato il più grande investimento di tutti i tempi realizzato da una società interamente pubblica della provincia di Cremona, pari a 400 milioni di euro stanziati fino al 2043 a favore del territorio, degli Enti Locali e dei cittadini.

Grande impegno tecnico, organizzativo e finanziario da parte del gestore unico dell’idrico cremonese che fino al 2043, grazie al prolungamento della “Convenzione di gestione” firmata lo scorso febbraio tra l’ufficio d’Ambito e Padania Acque, investirà considerevoli risorse per migliorare la qualità delle infrastrutture e dei servizi, portando a termine il più grande progetto di razionalizzazione ed efficientamento mai realizzato da una società pubblica della provincia di Cremona.

Il maxi programma di investimenti riguarda l’intero servizio idrico integrato con interventi alle reti acquedottistiche, agli impianti e infrastrutture idriche, lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi alla rete fognaria e alla depurazione, con una gestione sempre più smart grazie al 15% del budget destinato a sistemi tecnologici innovativi e all’avanguardia.

L’assemblea, partecipata dalla quasi totalità dei sindaci della provincia di Cremona, svoltasi in contemporanea con la Conferenza dei Comuni, ha visto una partecipazione pari al 74,15% del suo capitale sociale. L’assise è stata aperta dalla relazione del suo presidente Claudio Bodini il quale ha presentato il futuro dell’azienda pubblica evidenziando gli obiettivi e gli investimenti di breve e lungo periodo: “si tratta di un piano bancabile, solido; sostenibile da un punto di vista economico-finanziario in quanto prudente e caratterizzato dalla massima flessibilità della programmazione. Un piano complesso, frutto di oltre 6 mesi di intenso lavoro da parte di una squadra di professionisti: advisor tecnici e legali, Ato, Provincia di Cremona e Padania Acque. Una particolare attenzione poi è stata posta nel mantenere il più contenuto possibile l’aumento della tariffa, solo pochi centesimi all’anno a fronte di importanti investimenti, una delle tariffe più basse in Italia. Questo anche per il fatto che Padania Acque, contrariamente ad altre Società, non deve distribuire dividendi ma pensare esclusivamente al miglior servizio ai cittadini, unici veri soci della nostra società”.

Il piano industriale prevede 190 interventi nel solo quadriennio 2016-2019 per i quali sono stati stanziati 80 milioni di euro. Soltanto nel primo semestre di quest’anno, il Cda ha approvato 18 progetti impegnando 13 milioni di euro. 21 milioni di euro sono destinati al completamento delle acquisizioni dei rami idrici delle società patrimoniali che si concluderanno nel 2018. Dopo la firma del term-sheet in vista della prossima incorporazione di Scrp, è stato recentemente approvato il piano di conferimento di Asm Pandino ed è in corso di valutazione la cessione dei rami d’azienda di Asm Castelleone e di Aspm Soresina Servizi; seguiranno poi le valutazioni per l’acquisizione del ramo idrico patrimoniale di Gisi di Casalmaggiore. L’operazione di aggregazione dei rami patrimoniali, oltre a trovare valide ragioni economiche e finanziarie che si traducono in efficientamento e miglioramento del servizio, è imposta dalla Legge e rispetta quanto deliberato dall’assemblea dei soci in data 24 maggio 2016.

“Tutta l’operazione – ha sottolineato il presidente Claudio Bodini – si è potuta attuare esclusivamente grazie alla lungimiranza degli amministratori della nostra provincia che, nel recentissimo passato, hanno creato i presupposti per la creazione di una sola azienda di gestione del servizio idrico, affidandole le reti idriche dei singoli territori con un mandato trentennale. Tutto ciò ha presupposto l’inizio di una grande opera di ristrutturazione aziendale, che durerà sicuramente alcuni anni, e che farà diventare Padania Acque un esempio di efficienza “esclusivamente pubblica” nel nostro Paese”.

L’amministratore delegato Alessandro Lanfranchi ha espresso grande soddisfazione per il piano presentato: “il programma di investimenti, che verrà attuato anche grazie a un finanziamento di 115 milioni di euro, conferma al 100% gli obiettivi generali stabiliti da Ato. Abbiamo innalzato l’investimento pro capite passando da 28 euro all’anno e 53 euro nei prossimi 3 anni ma contenendo l’incremento tariffario per il quale si calcola un aumento medio del 1,8%, comprensivo dell’1,5% di inflazione. Investimenti innovativi per migliorare la qualità dell’acqua ma anche innovazione nell’operazione finanziaria che sostiene tutto il piano di investimenti di 400 milioni dal 2016 al 2043”.

Il direttore generale Marco Lombardi ha poi illustrato le cifre destinate per le tecnologie e i software dedicati all’industrializzazione della gestione: “Nel periodo 2017-2019 saranno investiti circa 11 milioni di euro in innovazione tecnologica: telecontrollo di reti e impianti, cartografia digitale e modelli idraulici in tempo reale, sostituzione dei contatori meccanici e installazione di contatori elettronici (“intelligenti”), digitalizzazione e informatizzazione dei processi. La gestione informatica dell’intero sistema idrico provinciale garantirà il controllo in tempo reale dei livelli di pressione, dei guasti e delle perdite idriche, nonché l’ottimizzazione dei pompaggi e dei consumi energetici”. Lombardi ha sottolineato, infine, che oltre 4 milioni di euro sono stati destinati per le manutenzioni ordinarie, straordinarie e per interventi di emergenza e non previsti.

L’assemblea si è conclusa con il rinnovo della nomina di un componente del Comitato di Indirizzo e Controllo. Il Sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, in scadenza al termine del mandato elettorale, è stata rinominata a seguito della rielezione a primo cittadino a seguito delle elezioni dello scorso 25 giugno.

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