Cottarelli a cena alla Festa dell'Unità: prima mossa verso possibile candidatura a sindaco?
“Sono venuto qui solo a cenare”. E si è gustato delle “ottime linguine”. Delle due l’una: o Carlo Cottarelli stasera ha trovato tutti i ristoranti chiusi, o alla Festa dell’Unità si mangia davvero bene. Oppure c’è un terzo motivo che non sappiamo, ma che possiamo supporre, visto che la politica è l’arte di tessere tele piano piano, in modo che prima o poi tutto si leghi.
E’ solo gossip politico ipotizzare che dietro la visita di Cottarelli alla kermesse del Partito Democratico, essendo la prima volta che accade e pure una sopresa per gli stessi dirigenti dem, esista un seppur remoto interesse (del Pd? dello stesso Cottarelli?) a ragionare su una candidatura a sindaco di Cremona? Decisamente no, dal momento che l’ex commissario alla spending review, poi liquidato da Renzi (per inciso: l’ex premier se arriverà a Cremona lo farà solo negli ultimi giorni della festa) ha detto che una volta in pensione desiderebbe vivere a Cremona. E fare qualcosa per la sua città?, ci domandiamo noi.
Chissà che avrà pensato Galimberti, ospite della Festa due sere fa, venuto a sapere della visita. Una delle ultime volte che si è recato sotto il Torrazzo in maniera ufficiale, per presentare un libro e incontrare il sindaco, Cottarelli ci disse infatti che i lavori di ristrutturazione della sua casa “stavano proseguendo” e che il buen retiro un giorno sarebbe stato qui, in Pianura Padana.
Non si sbottonò più di tanto, a dire il vero, ma lasciò intendere molto. Capiremo presto se davvero all’ex mercato ortofrutticolo ci è venuto solo per le linguine, della cui bontà peraltro non dubitiamo.
Per il resto, sempre in tema di politica, in serata si è tenuto un incontro-dibattito con l’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini. Che dopo aver affermato quanto sia positivo il fatto che Galimberti “abbia deciso di ricandidarsi”, ha rivendicato il lavoro fatto finora (“siamo la politica del fare, per questo mi piace Renzi, uomo del fare”) e ribadito che via Giordano mai diverrà a senso unico: “Via Cadore non reggerebbe”. Ha difeso la bontà del parcheggio nei pressi di via Lungastretta (“nessuno prima di noi aveva mai pensato ad un progetto su quall’area”), mentre su Tamoil ha detto che ad oggi “è quasi impossibile che si bonifichino le aree interne, la legge non lo permette”. Poi una stoccata alla minoranza: “L’opposizione mi ha davvero deluso. Ha peccato di stile”.
Simone Bacchetta