Cronaca

I gemelli Bardelli sul podio della corsa di auto d'epoca Bobbio Penice

La premiazione

Due fratelli cremonesi sul podio della rievocazione della Bobbio-Penice, celebre corsa automobilistica di auto d’epoca svoltasi domenica 27 agosto e organizzata dal Cpae (Club piacentino auto e moto d’epoca) nell’ambito delle celebrazioni per i settant’anni della Ferrari: si tratta di Alessandro e Alberto Bardelli che, con una Autobianchi A112 Abarth, sono riusciti ad aggiudicarsi la vittoria assoluta nella competizione a cronometro. Insieme a loro, numerosi sono stati gli appassionati cremonesi che hanno partecipato.

“La Bobbio Penice segna la fine delle vacanze e il ritorno alla quotidianità. Anche per questo è bello partecipare”. spiegano i due gemelli Bardelli. “Avevamo deciso di lasciare in secondo piano i contenuti agonistici, di divertirci prima di tutto. Invece è andata proprio bene, anche grazie ad un pizzico di fortuna. La difficoltà più grande di questa gara è riuscire a trovare la concentrazione giusta. Non si tratta di prove particolarmente selettive e tecniche, la classifica è sempre corta. Ogni piccola incertezza rischia di allontanarti dalla posizione di vertice. Lo scorso anno il successo ci era sfuggito per una distrazione all’ultima prova, dopo che eravamo stati a lungo in testa. Quest’anno siamo stati più attenti e tutto ha funzionato al meglio”.

Buone anche le prove degli altri equipaggi cremonesi in gara. Giuseppe e Maurizio Morandi, con la loro Giulia Gt, hanno concluso quindicesimi, Giancarlo e Silvia Ruggeri, nonostante un problema al cronometro nelle prime fasi della gara che ha compromesso la loro prestazione, sono riusciti a risalire fino a metà classifica e a tagliare il traguardo al ventunesimo posto nella classifica assoluta.

I cremonesi sono stati ugualmente protagonisti anche nel raduno delle Ferrari. Merita una menzione speciale Gianfranco Casadei – al via con una 360 Modena – che, lavorando al fianco degli organizzatori, è riuscito a riunire a Bobbio una cinquantina di “rosse” provenienti da tutto il nord Italia. Tra loro anche il cremasco Rosvaldo Raimondi, iscritto con una delle auto più belle e datate: la Dino 246 Gt degli anni Sessanta. Per le auto di Maranello non c’è stata alcuna gara ma un suggestivo percorso nelle valli piacentine oltre ad un incontro con il giornalista (di sky) Leo Turrini.

“La Ferrari, più che un marchio è una categoria dello spirito. – ha affermato Turrini – La gente si rende conto che c’è qualcosa di speciale intorno a queste auto e a chi le ha costruite”. Dopo Bobbio il testimone delle auto d’epoca passa a Cremona. Domenica, infatti, il Cavec organizza la rievocazione della 200 Miglia.

“Nel 1931 si impose proprio Enzo Ferrari. Fu la sua ultima vittoria al volante, prima di dedicarsi per intero al ruolo di team manager della Alfa Romeo e poi alla costruzione delle Rosse di Maranello” spiega il presidente del Cpae Achille Gerla. “Proprio per questo abbiamo voluto organizzare un raduno dedicato alle vetture del Cavallino, insieme alla tradizionale gara di regolarità”.

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