Canile, il Comune conferma convenzione con Anpana fino a tutto ottobre
Le aree di proprietà dell’Associazione Zoofili presso il canile di via Casello non erano idonee ad ospitare una struttura rifugio o anche una struttura zoofila nel momento in cui il Comune aveva necessità di affidare il servizio, e cioè tra settembre e ottobre 2016, quando era giunta a scadenza la convenzione decennale, già prorogata, con la stessa associazione. E’ quanto scrive la dirigente del settore Area Omogenea – Ambiente Mara Pesaro nell’atto amministrativo di questi giorni, che conferma per tutto il mese di ottobre l’affidamento temporaneo ad Anpana del servizio, localizzato a Calvatone. Sempre nel paese casalasco si trova anche il canile sanitario, su convenzione dell’azienda sanitaria (Ats) con la stessa associazione. La ri-approvazione della convenzione con Anpana (1 ottobre 2016 – 31 ottobre 2017) si rende necessaria dopo che il Tar, con sentenza pubblicata lo scorso maggio, aveva riconosciuto alcune delle ragioni esposte dall’Associazione zoofili (AZC), in particolare la mancanza di sopralluoghi in contraddittorio presso le strutture, durante l’istruttoria per decidere a chi affidare temporaneamente il servizio. Il Comune attraverso l’avvocato Enrico Cistriani, aveva risposto – in sintesi – che il contraddittorio non c’era stato in quanto le caratteristiche della struttura utilizzata da AZC erano ben note all’ente. Dopo la sentenza del Tar favorevole agli Zoofili, il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. La convenzione prevede che “se allo scadere del termine naturale previsto dal contratto, per ragioni impreviste sopravvenute e comunque non derivanti da inerzia della stazione appaltante, la stessa non avesse ancora aggiudicato il servizio per il periodo successivo, il gestore sarà obbligato a continuarlo per un periodo non superiore a mesi sei, alle stesse condizioni contrattuali e operative vigenti alla data di scadenza”.
E’ stata un’estate intensa quella attorno al canile di via Casello, iniziata con il sopralluogo in contraddittorio tra tecnici comunali, Ats e Associazione, per ottemperare alle richieste dei giudici amministrativi bresciani. Era il 22 giugno e in quell’occasione – si legge nella determina dirigenziale – il Comune confermava che, alla data di settembre 2016, la struttura non aveva tutti i requisiti previsti dal regolamento regionale vigente all’epoca. In quegli stessi giorni, veniva protocollata in comune la lettera con cui AZC dava le proprie ragioni; infine il 16 agosto l’ente comunicava all’associazione il rapporto di servizio relativo al sopralluogo in contraddittorio, rapporto al quale non facevano seguito osservazioni da parte di AZC.
Attualmente l’associazione – che nel frattempo avrebbe eseguito i lavori di adeguamento – è proprietaria della parte di struttura venduta dal Comune, e qui gestisce privatamente l’attività. Da parte sua il Comune dovrebbe dare avvio ai lavori per la realizzazione del canile sanitario, l’ipotesi era di utilizzare i fondi a ciò destinati dell’eredità Somenzi. Intanto risulta notevolmente diminuito il numero di cani accalappiati o che necessitano di lunghe permanenze nel rifugio, come dimostrano i dati provenienti da Calvatone. Come si legge nella convenzione Comune – Anpana, “alla data del 31/12/2015 erano presenti nel canile comunale di Cremona 90 cani con un trend di presenze in diminuzione negli ultimi anni (nel 2009 erano circa 400)”. Gli abbandoni probabilmente stanno diminuendo grazie ad un’aumentata sensibilità sociale. Tra l’altro domenica prossima prenderà il via il corso per il rilascio del patentino per proprietari di cani, che inizierà domenica prossima 17 settembre alle 10 al CremonaPo. Organizza il Comune di Cremona, in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria di ATS della Val Padana e con l’Ordine Medici Veterinari di Cremona.
g.biagi