Stagione d'Opera, sabato 16 settembre inizia prevendita al Ponchielli
Da sabato 16 settembre andranno in vendita alla biglietteria del Teatro Ponchielli i biglietti per le singole opere della Stagione d’Opera 2017 con le seguenti modalità:
– distribuzione contromarche ore 9.30
– apertura della biglietteria ore 10.30
Compatibilmente alla presenza di pubblico allo sportello si accento prenotazioni telefoniche al numero 0372 022001/02.
Da lunedì 18 settembre invece si potrà comperare i biglietti anche online sul sito www.vivaticket.it.
La Stagione d’Opera 2017 del Teatro Ponchielli, in accordo con i Teatri di Opera Lombardia, seguirà alcuni specifici filoni musicali, proponendo come di consueto cinque titoli attingendo sia dal grande repertorio melodrammatico del nostro Paese sia da quello straniero e offrendo inoltre al proprio pubblico un’assoluta novità.
Dopo Il turco in Italia del 2016 anche quest’anno si è scelto di dare risalto al repertorio rossiniano festeggiando i 200 anni dalla composizione de La Cenerentola.
È proprio con questo titolo La Cenerentola, tra i più amati del compositore pesarese, che il 6 ottobre inaugurerà la Stagione d’Opera. La direzione musicale sarà affidata a Yi-Chen Lin, giovane direttrice d’orchestra originaria di Taiwan che ha riscosso positivi successi dal suo debutto italiano e che ha avuto la possibilità di approfondire il repertorio rossiniano nell’ambito del prestigioso Rossini Opera Festival di Pesaro.
La programmazione prosegue poi con un’opera inedita: Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse di Roberto Vetrano, su libretto di Stefano Simone Pintor (che ne cura anche la regia). L’opera, vincitrice del Concorso “Opera Oggi” bandito dai Teatri di OperaLombardia e selezionata tra oltre trenta titoli da una regia internazionale, porterà in scena uno dei grandi misteri italiani, la scomparsa di Ettore Majorana, eminente fisico siciliano d’inizio ‘900, che svanì misteriosamente nel marzo del 1938. La musica di Vetrano, diretta da Jacopo Rivani, contribuirà a ricostruire gli ultimi anni della vita del noto fisico italiano e la scena vedrà, sul palcoscenico, l’imponente nave sulla quale Majorana si imbarcò prima di scomparire per sempre. Il Teatro Ponchielli si “preparerà” a questa nuova produzione, con un elaborato progetto (incontri, giochi e proiezioni) che porterà il pubblico al debutto dell’opera.
Come ogni anno il Teatro Ponchielli sarà capofila della produzione di un’opera; da Cremona partirà l’allestimento di Carmen di Georges Bizet, dopo nove anni di assenza, tornerà sul nostro palco a conferma dell’interesse da parte del Teatro Ponchielli nei confronti del repertorio d’oltralpe. Opera seducente e cruda allo stesso tempo, Carmen è certamente uno dei titoli francesi più amati dal pubblico per la sua forza drammaturgica e per la delicatezza musicale con i quali Bizet riesce a creare ambientazioni davvero ricercate.
A dicembre si chiuderà il progetto triennale dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart con un nuovo allestimento di Die Zauberflöte (Il flauto magico). Il cast è costituito dai cantanti selezionati durante il Concorso As.Li.Co. 2017 che saranno guidati da Federico Maria Sardelli, direttore d’orchestra italiano dalla comprovata esperienza soprattutto nel repertorio classico e barocco. L’allestimento riprende il progetto favolistico ed onirico a cura di Cécile Roussat e Julien Lubek, realizzato nel 2009 per il Teatro dell’Opera di Liegi.
Con Rigoletto si prosegue un altro importante filone, quello dedicato al repertorio verdiano; l’allestimento sarà curato da Elena Barbalich, regista già in passato apprezzata per le sue letture di impostazione classica pur rivista secondo una spiccata sensibilità contemporanea. La direzione musicale dell’opera viene invece affidata a Pietro Rizzo, direttore d’orchestra italiano che, nonostante la giovane età, ha già saputo mettersi in evidenza sia nel nostro Paese che all’estero dimostrando una sicura maturità nella concertazione.
La programmazione in cartellone – spiegano dal Teatro – continua a perseguire l’intento di celebrare le opere di repertorio, senza mai fossilizzarsi nel passato ma dando anche spazio a nuove interpretazioni. È il caso della stagione di quest’anno, nella quale è stata inserita un’opera inedita, a dimostrazione di quanto possa essere utile rinnovare il repertorio.