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Tennis, chieste le condanne per Bracciali, Starace e Goretti e un milione di risarcimento

Gli avvocati delle difese e delle parti civili con Bracciali (l'ultimo a destra)

Tre anni per Roberto Goretti, direttore sportivo del Perugia Calcio, due anni e otto mesi per il tennista azzurro Daniele Bracciali e due anni e sei mesi per il collega Potito Starace. Queste le richieste di pena formulate dal pm Carlotta Bernardini nei confronti dei tre imputati del procedimento sulle presunte combine nel mondo del tennis, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, in particolare a manipolare una pluralità di partite di tennis di tornei prevalentemente internazionali.

Nel processo, presieduto dal giudice Francesco Beraglia con a latere i colleghi Giulia Masci ed Elisa Mombelli, Bracciali è assistito dai legali Filippo Cocco ed Alberto Amadio, Starace dall’avvocato Simone Maina e Goretti dall’avvocato Antonio De Rensis. Tutte le difese hanno chiesto l’assoluzione per i propri assistiti.

Parti civili sono il Coni, rappresentato dall’avvocato Guido Valori, la Federazione Italiana Tennis, con l’avvocato Virginia Comitini, e l’International Tennis Federation Limited, rappresentata dall’avvocato Remo Pannain. Parte offesa, la Tennis Integrity Unity, con gli avvocati Luca Genesi e Annamaria Petralito. Al collegio dei giudici, come risarcimento, l’avvocato Remo Pannain ha chiesto un milione di euro e 100.000 di provvisionale, mentre i legali di Coni e Federazione Italiana Tennis un risarcimento di 30.000 euro a testa e 10.000 di provvisionale.

Già usciti dal procedimento con il patteggiamento gli altri imputati Manlio Bruni e Francesco Giannone, ex commercialisti di Beppe Signori, ed Enrico Sganzerla, commercialista di Verona. A Bruni la pena più alta, un anno e dieci mesi, mentre Giannone aveva patteggiato un anno e otto mesi di reclusione. Sganzerla aveva invece patteggiato otto mesi, pena sospesa.

Per la procura, le scommesse sul tennis si sarebbero svolte dalla fine del 2007 all’estate del 2011. L’inchiesta, nata da una costola del calcioscommesse, ha portato alla luce un giro di partite truccate anche a livello internazionale, toccando anche tornei di Parigi, Monaco di Baviera, Amburgo, Casablanca, Barcellona e Newport. A cominciare sarebbero stati Bruni e Goretti, sfruttando la conoscenza con Bracciali che avrebbe poi assoldato il collega Starace. Il primo episodio risale al luglio del 2007, quando Goretti e Bruni avrebbero cercato di convincere Bracciali a perdere dopo il primo set al torneo di Newport per la cifra di 50 mila euro. Doppio, in seguito, sarebbe stato il ruolo di Bracciali, che dopo essersi infortunato sarebbe diventato egli stesso reclutatore di campioni italiani disposti a farsi comprare.

La sentenza sarà emessa il prossimo 9 gennaio.

Sara Pizzorni

Nella foto, gli avvocati di parte civile: da sinistra Luca Genesi, Remo Pannain ed Annamaria Petralito

 

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