Veleni tra i 5Stelle: 'Diventati come tutti gli altri partiti che criticavano da anni'
Le recriminazioni che si sono levate da tutta Italia per il sistema di scrematura del Movimento5 stelle per le candidature, contagia anche i dissidenti cremonesi del Movimento, con Elia Sciacca in prima linea. Uno degli esclusi dalla selezione nazionale, che dà sfogo all’amarezza riaprendo i motivi di contrasto con la portavoce ufficiale del Movimento in consiglio comunale, Lucia Lanfredi, ma estendendo le critiche anche a chi, conoscendo i veleni che hanno tormentato gli ultimi mesi dei 5 Stelle a Cremona, non avrebbe fatto nulla per consentire un chiarimento in contraddittorio. Sciacca parla non solo per sè della piega che ha preso il Movimento (vedi anche i dissidi Di Maio – Grillo) ma anche a nome di diversi militanti storici cremonesi che nel giro di pochi anni sono passati dall’entusiasmo per la speranza di un rinnovamento della politica, alla disillusione.
“Duemila attivisti epurati senza possibilità di dare la propria versione, in tutta Italia, vorrà pure dire qualcosa, il Movimento sta diventando un partito come tutti gli altri”, afferma Elia Sciacca, che preannuncia l’intenzione di togliersi dal Movimento dopo il 4 marzo e affida ad una lettera le sue osservazioni. Il finale è per Danilo Toninelli, il deputato soresinese che si ricandida per il Senato, proprio come aveva fatto Sciacca: “Informo gli illustri censori pentastellati che facevate parte delle varie commissioni di controllo sui candidati – e presumo tra questi il deputato Toninelli, per la provincia di Cremona e collegi di riferimento – che questo trattamento antidemocratico, un giorno potrebbe essere riservato anche nei vostri confronti, e forse solo allora capirete che il movimento dei 5 stelle non si è comportato in modo conforme ai criteri di giustizia, ed obiettività come lungamente propagandato ai media.
Se il deputato Toninelli faceva parte della commissione – ripeto se – e ha potuto togliere i candidati dalle liste, faccio notare che era in palese conflitto di interesse in quanto era candidato anche lui, come me e altri attivisti esclusi per il collegio del Senato, questo fatto denota che i 5 stelle si sono comportati in modo difforme alla loro propaganda di rispetto della giustizia e democraticità”.
Sciacca ricorda di avere adempiuto a tutte le richieste previste, certificato penale e carichi pendenti inclusi (sulla cui efficacia per provare la probità di un candidato si era comunque già espresso in maniera molto critica). “Nel caso specifico di Cremona – continua Sciacca – il deputato Toninelli presumo per motivi elettorali, si è schierato inopinatamente a dispetto della sua posizione di super partes contemplata da regolamento, con Lucia Lanfredi (…) che nelle precedenti elezioni comunali non aveva dichiarato che aveva una denuncia in corso. La stessa signora Lanfredi da notizie di stampa attualmente ha in corso una denuncia a suo carico per diffamazione da colei che aveva denunciato la vicenda del canile di Cremona, e che portò alla condanna anche in cassazione dell’autrice (difesa e accolta nel meetup dalla ex portavoce) per l’uccisione crudele di centinaia di cani. Se alcune persone sono considerate in contrasto con le linee del movimento (tutto da dimostrare) bisognerebbe avere un democratico confronto con queste ed eventualmente dopo il confronto prendere la decisione di estrometterle dalle candidature. Le censure fatte in questo modo sono un metodo assimilabile ad un sistema autoritario, bisognava lasciare la possibilità agli attivisti di votare come previsto dal regolamento per tutti coloro che si erano messi in lista: solo gli attivisti avrebbero potuto penalizzarli con la loro espressione del voto”.
g.biagi