Cronaca

Pesanti violazioni sanitarie e amministrative: chiusi tutti i 9 centri massaggi cittadini

AGGIORNAMENTO – Annunci decisamente equivoci, che comparivano sul sito Bakeka.it, con fotografie che tutto lasciavano intendere, tranne che l’effettivo lavoro che potrebbe portare avanti un centro massaggi serio. Proprio da qui sono partite le indagini della Questura Cremona che, insieme alla Polizia Locale e all’Ats Valpadana ha chiuso tutti i nove centri massaggi cinesi presenti in città.

Un giro di vite importante, in quanto per la prima volta è stato preso un provvedimento su vasta scala, dopo i numerosi casi isolati di chiusure di centri massaggi cinesi che si sono succeduti negli anni. I dettagli sono stati illustrati in una conferenza stampa dal questore Gaetano Bonaccorso.

Nelle perquisizioni, avvenute in contemporanea in tutti e nove i centri massaggi cittadini nella notte tra venerdì e sabato scorsi, sono stati impegnati cinquanta tra agenti di polizia di stato e locale e personale  dell’Ats; una quindicina le persone coinvolte nel blitz, tutti cinesi. Numerosi le irregolarità rilevate, a partire dalle condizioni igieniche precarie dei locali e dalla mancanza di licenze per svolgimento delle attività previste.

“Un’operazione che abbiamo portato a termine grazie al prezioso contributo di Ats Valpadana e della Polizia Locale” ha spiegato il questore Gaetano Bonaccorso. “Abbiamo deciso di operare in modo diverso dal solito: invece di concentrarci sull’eventuale contestazione penale al gestore, abbiamo agito sul sito, attraverso delle ispezioni amministrative, che ci hanno consentito di riscontrare quelle violazioni che hanno poi portato alla chiusura dei centri”. Del resto le violazioni ci sono state, e numerose: condizioni igienico sanitarie pessime, svolgimento di attività professionali per le quali mancava autorizzazione.

“Partendo dall’analisi degli annunci ma anche dalla vicenda dell’uomo morto proprio all’interno di uno di quei centri, siamo partiti con un’attività di appostamenti e pedinamenti che ci hanno permesso di verificare l’insolito e consistente afflusso solo maschile a queste strutture” ha evidenziato Marco Mariconda, dirigente della Squadra Anticrimine della Questura. “L’irruzione è stata fatta in simultanea in tutti i centri”.

Gli operatori impegnati nel blitz hanno potuto verificare la presenza di derrate alimentari scadute e marce contenute nei frigoriferi, sottoscala utilizzati come vere e proprie discariche, locali adibiti impropriamente ad uso avitativo e lo svolgimento di attività di centro estetico senza abilitazione. “Sono una cinquantina le diverse violazioni accertate”. sottolinea ancora Mariconda.

Dal canto suo l’Ats, come spiega la dottoressa Anna Barchiesi, evidenzia come le problematiche sano soprattutto legate alla salute: “Abbiamo riscontrato l’assenza dei requisiti igienico-sanitari previsti per attivitò di questo tipo, nonché violazioni delle normative sulla sicurezza nel luogo di lavoro. Senza contare gli impianti termici ed elettrici non a norma”.

Intanto la Polizia locale, come hanno spiegato il comandante Pierluigi Sforza e il vice Roberto Ferrari, sta verificando le eventuali violazioni amministrative commesse dai titolari degli esercizi commerciali.

Ma le verifiche non finiscono qui: ora che le strutture hanno i sigilli, le forze dell’ordine si concentreranno anche sulle eventuali violazioni penali, nella fattispecie lo sfruttamento della prostituzione, che come si evince dagli annunci potrebbe essere una delle principali attività dei centri, nonché l’immigrazione clandestina.

Laura Bosio

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