No Paura Day: in 300 al parco
al Po senza mascherina
Almeno 300 persone hanno risposto questo pomeriggio alla chiamata degli organizzatori del “No paura day”, al parco al Po, un format nazionale approdato a Cremona dopo aver toccato diversi altri centri, per contestare il pensiero unico sulla pandemia e i vaccini. Polizia e Carabinieri ai due ingressi dell’area, uno verso le Colonie Padane, l’altro in direzione della Mac, per arginare l’eccesso di assembramento ed eventuali contestazioni attorno ad un argomento su cui – affermano gli organizzatori – non è mai stata data l’opportunità di uno scambio di opinioni alla pari.
Davanti a un pubblico privo di mascherine, a introdurre il pomeriggio è stato Paolo Sensini, storico e saggista: “Il fatto di discutere fa paura. Abbiamo sentito da un certo momento in poi imporre unicamente una sola ed unica versione di ciò che avveniva. Non c’è stato modo di poter discutere e argomentare in altro modo. Di qui l’esigenza di confrontarsi nelle piazze. I mass media hanno fomentato paura e terrore e anche i social si sono dimostrati dei grandi trappoloni: chiunque esca dalla versione ufficiale, in tempo reale, viene bloccato e non ha più alcun tipo di cittadinanza”.
Un movimento che si dichiara apartitico, senza lobby alle spalle, nato per un senso di dovere civile, a fronte di un forte disagio sociale: “Dal punto di vista economico questa vicenda sta lasciando segni profondissimi. C’è un limite a tutto, c’è un limite al buon senso che è stato ampiamente superato”.
Tra gli altri relatori, Stefano Scoglio, medico che contesta l’esistenza di una pandemia e sostiene l’inutilità delle vaccinazioni, testimone diretto – queste le sue parole – di diagnosi di morte per Covid a malati pluripatologici, senza nemmeno la prova del tampone; e l’infermiere Mariano de Maria, attivo in provincia di Brescia.
Al termine degli interventi, ospite annunciato, si è esibito il cantante Povia.