Cultura

"Giallo a Cremona", presentato
il noir di Piernicola Silvis

foto Sessa

Nella seconda puntata di “Giallo a Cremona” su Cremona1 TV, a raccontarsi è stato lo scrittore Piernicola Silvis che ha presentato il suo ultimo libro “Storia di una figlia” edito da Sem. Alto dirigente della Polizia di Stato per 35 anni, Silvis nel 2017 lascia e si dedica a tempo pieno alla sua passione per la scrittura.

Con “Storia di una figlia” romanzo a tinte ‘noir’ Silvis ci catapulta nel 1944 mettendo i lettori di fronte alle orrende stragi nazifasciste. Appassionato di storia e studioso del nazismo Silvis voleva da tempo scrivere un romanzo in questo contesto storico. “Nei miei studi – ha detto – mi sono posto tante domande, ho dovuto smettere di studiare il nazismo perché mi creava dei grossi problemi morali, fatti che mi hanno indignato profondamente, ho cercato di dare una spiegazione a certi moti terribili dell’animo umano”. Molto legato alla famiglia, padre di due figli ormai grandi, amante di Parigi Piernicola Silvis “da grande” vuole continuare a scrivere romanzi.

Ecco la trama di “Storia di una figlia”. Verona, 2001. Anna, ventinove anni, è una ragazza ingenua, ricca e viziata dall’adorato padre, un facoltoso imprenditore. Dopo la laurea in medicina Anna vuole specializzarsi in chirurgia plastica per aprire uno studio estetico, sposarsi e avere una famiglia. Quando però un ictus colpisce il padre e un misterioso amico gli fa visita, Anna inizia un’indagine sul passato in guerra del padre.

Le tracce la conducono nell’Italia del 1944, nel pieno della furia omicida delle SS in fuga, quando le truppe scelte di Hitler trucidarono per vendetta almeno quindicimila civili. Una storia che oggi pochi conoscono, come pochi sanno che alle SS tedesche si uní un famigerato battaglione di SS italiane, di cui dopo la guerra si è cercato di far perdere la memoria. Al termine di questo drammatico percorso, Anna ritrova la sua vera anima. Così, finalmente libera da quel passato terribile che le scorre nel sangue, torna a Colle Sant’Agnese, il paesino toscano in cui i nazisti fucilarono oltre quattrocento persone fra donne, vecchi e bambini. Una storia nera, drammatica e poco chiara e che parla ancora al presente, chiedendo giustizia.

GUARDA QUI LA PUNTATA DEL 22 GIUGNO DI ‘GIALLO A CREMONA’

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