L’Orchestra Monteverdi inaugura
il XVI Concorso Triennale di Liuteria
Mentre proseguono i lavori della giuria, il Concorso Triennale offre una interessante riflessione sul contributo, quotidianamente rinnovato, della liuteria alla musica. Il Concerto dell’Orchestra Monteverdi – domani, alle 20,30 all’Auditorium Giovanni Arvedi- vedrà i migliori studenti dei corsi di Alta Formazione del Conservatorio di Cremona, diretti dal maestro Francesco Fiore, esibirsi con gli strumenti premiati con medaglia d’oro durante le precedenti edizioni del Concorso e oggi esposti al Museo del Violino.
Agli albori del secolo scorso Ferruccio Busoni sognava l’avvento di mezzi di produzione sonora atti ad affrancare la musica dalle limitazioni e dalle imperfezioni degli strumenti tradizionali e di aprirle orizzonti d’illimitata libertà. Nel suo Abbozzo di una nuova estetica della musica Busoni salutava la notizia dell’invenzione della prima apparecchiatura per la generazione elettrica dei suoni. Oggi, un secolo dopo, le tecniche elettroniche e digitali hanno raggiunto efficienza impensata e diffusione planetaria. Ma nessuno degli strumenti dell’orchestra è caduto in disuso. Anzi, solo grazie a questi, la musica rinasce a ogni nuova esecuzione. Conosce una nuova epifania a ogni interpretazione. Il concerto e il concorso esprimono dunque la medesima attribuzione di senso e significato; sottolineano come, anche oggi, le “imperfette” mani dell’uomo possano creare strumenti più “perfetti” di qualsiasi macchina.
Il programma offre ampia ricognizione del repertorio per archi dal barocco al Novecento. Nel Settecento la civiltà dello stile concertante elaborava due principi opposti: la progressione del materiale tematico e la scissione delle cellule germinative in idee secondarie, controtemi, eco talora riassunti in una sola battuta. Ne fu maestro Vivaldi, cui il Museo dedica proprio in questi mesi una interessante esposizione degli strumenti dell’Istituto Santa Maria della Pietà di Venezia e un approfondimento delle vicende delle Figlie di Choro che li suonarono. Il Concerto n. 10 RV 580, è una pagina dalla scrittura estremamente raffinata e complessa, esemplare della vivida scrittura del “prete rosso”.
Ne fu affascinato anche Bach: non solo trascrisse diverse opere di Vivaldi ma assunse, rielaborandola con rigore, la concezione della forma- ritornello. La fantasia del compositore rimodella continuamente la struttura del concerto grosso, sperimentando soluzioni varissime per dimensioni e composizione del concertino.
Infine un balzo nel Novecento con Simple Symphony op. 4 di Benjamin Britten, pagina fresca e piacevole, ricca di suggestioni dalla suite di danza barocca agli schemi formali del sonatismo classico, da languori romantici ad ardite combinazioni, catalizzati da giovanile entusiasmo, quasi fossero stati da lui scoperti per la prima volta.
l’ingressoè libero e gratuito.
La Collezione Permanente di Liuteria Contemporanea del Museo del Violino riunisce gli strumenti premiati con medaglia d’oro al Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco “Antonio Stradivari”, una vera e propria Olimpiade della liuteria.
Il lavoro dei migliori Maestri Liutai di oggi esprime un’inesausta ricerca di valori stilistici e soluzioni tecniche, dimostra l’attualità della scuola cremonese e la vivacità eclettica di un’arte sempre più globale, arricchisce di nuovi stimoli e contenuti il significato culturale della liuteria e ne afferma la modernità.
L’Orchestra Monteverdi è costituita da studenti dei corsi di Alta Formazione del Conservatorio di Cremona. Curata dal Maestro Francesco Fiore, l’orchestra ha suonato in numerose occasioni in contesti prestigiosi quali il Museo del Violino e il Teatro Ponchielli di Cremona, Eusalp, Cremona Musica, sia in veste cameristica (Orchestra d’Archi Monteverdi) che sinfonica (Orchestra Sinfonica Monteverdi&Stradivari). Il repertorio dell’orchestra spazia dal barocco ai giorni nostri. Particolare attenzione è dedicata anche al repertorio per strumento e orchestra che offre l’opportunità ai migliori allievi del Conservatorio di esibirsi in veste di solista con orchestra.
Francesco Fiore, nato a Roma, ha compiuto i suoi studi presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, sotto la guida dei maestri Lina Lama e Massimo Paris perfezionandosi successivamente con il Maestro Bruno Giuranna nei corsi dell’Accademia “W. Stauffer” di Cremona.
Vincitore di numerosi premi e concorsi, si è imposto fin da giovanissimo come uno dei musicisti più interessanti ed ecclettici della sua generazione, dando inizio ad una intensa attività concertistica che lo ha portato ad esibirsi per le più prestigiose stagioni in Italia e nel mondo, collaborando con i più importanti musicisti italiani e stranieri: S. Accardo, B. Canino, R. Filippini, A. Meneses, B. Belkin, R.Scotto, A. Pappano, B. Giuranna, A. Kontarsky, A. Mazdar, P. Amoyal, R. Küssmaul e molti altri ancora. Da più di venti anni è a fianco del Maestro Accardo per i suoi progetti cameristici, ed è membro del quartetto Accardo.
Per venticinque anni prima viola dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, ha ricoperto lo stesso ruolo presso l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra Nazionale RAI di Torino, e (invitato da S. Accardo), è prima viola dell’Orchestra da Camera Italiana fin dalla sua fondazione.
Recentemente decide di abbandonare l’Orchestra per dedicarsi a tempo pieno all’insegnamento: partecipa al concorso a cattedra classificandosi primo e assume il ruolo di docente di Viola presso il Conservatorio “C. Monteverdi” di Cremona. E’ stato anche nominato curatore delle preziose viole custodite nel museo del violino “A. Stradivari” di Cremona. La sua discografia comprende numerosi CD per DECCA, RCA, ASV, AMADEUS, FONÉ e FONIT CETRA. Per la NHK di Tokio ha realizzato un programma televisivo suonando la celeberrima e unica viola Stradivari del Palazzo Reale di Madrid, assieme al M° S. Accardo. Ultimamente ha arricchito la sua attività iniziando ad esibirsi come Direttore e Maestro concertatore al Cembalo.
Tra le sue più recenti affermazioni in qualità di compositore si può citare la realizzazione di un brano per violino e archi commissionato dalla Fondazione Pirelli, e ispirato alla vita e alle atmosfere di un grande complesso industriale. Nasce così “Il Canto della Fabbrica” espressamente composto e dedicato al M° Accardo e all’Orchestra da Camera Italiana, eseguito in prima mondiale durante il Festival MITO 2017 con unanimi ed entusiastici riscontri di pubblico e critica.