Cronaca

Buoni spesa Covid, 11 beneficiari
dovranno restituirli (con sanzione)

Era l’aprile del  2020 quando cominciavano i primi provvedimenti del governo di sostegno economico per alleviare gli effetti del lockdown.  Al Comune di Cremona vennero attribuiti 385mila euro dal ministero dell’interno come contributo di solidarietà per il sostegno alimentare, a cui poi ne vennero aggiunti altri 79mila, viste le tante richieste. Sono stati 1218 i beneficiari di questa misura nella prima fase (altre 311 nella seconda per un totale di 1591) ma oggi 11 di loro sono chiamati a restituire quanto percepito e in più a pagare una sanzione.

Tante sono state le situazioni contestate a seguito dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza circa la veridicità delle autodichiarazioni, in quanto le persone avevano già percepito il Reddito di Cittadinanza. In tutto dovranno restituire 8.212 euro, la maggior parte rappresentata da sanzioni, ben 5.400 euro, a fronte di un valore complessivo dei buoni pari a 2.700 euro. Tra i requisiti per essere ammessi al contributo c’era infatti quello di non essere beneficiario di altri sostegni pubblici, ad esempio la Naspi o il reddito di inclusione. 

Nel dettaglio le domande presentate erano state oltre 2.300, e dopo una prima scrematura sui requisiti e sui doppioni, ne erano rimaste appunto 1.218. La  maggior parte dei buoni, quasi il 45%  erano stati erogati a famiglie con quattro componenti per un importo pari a 350 euro ciascuno. Più della metà delle domande erano pervenute dal quartiere Centro (303), da S.Ambrogio-Incrociatello (156) e dal quartiere San Bernardo-Borgo Loreto-Naviglio (156).

La stragrande maggioranza delle domande (993) era motivata dall’interruzione lavorativa, a seguire dall’attesa della cassa integrazione, oppure si trattava di partite IVA. L’età dei destinatari è stata tra i 37 e i 55 anni. I buoni spesa dovevano essere spesi entro il 30 aprile 2020 nei 27 esercizi convenzionati. gbiagi

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