Cronaca

Terzo ponte, si fa o no? Autovia
Padana chiamata in commissione

Il primo progetto di terzo ponte che risale al 2011. Era a sei corsie, tre per senso di marcia, poi modificato

La società Autovia Padana sarà chiamata in audizione dalla Commissione Infrastrutture e Trasporti della Camera per spiegare se e in che tempi intende realizzare il nuovo raccordo autostradale tra Cremona e Castelvetro.
A sollecitare una risposta in merito ad un progetto che risale ormai a quasi due decenni fa, ereditato da Centropadane e in corso di aggiornamento, è stato il deputato cremonese Luciano Pizzetti, con un’interrogazione a cui oggi ha dato risposta in aula il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Alessandro Morelli. Effettuato questo passaggio, lo stesso Pizzetti proporrà a questo punto la convocazione  della società che ha in gestione dal 2018 l’A21, in modo che spieghi al Governo cosa intende fare.

A smuovere le acque, erano stati i proprietari dei terreni che saranno espropriati se ci sarà il via libera all’opera. Tra questi, anche quello divenuto famoso dieci anni fa in località Oppiazzi, a Castelvetro per la presenza della quercia centenaria simbolo della salvaguardia ambientale contro il proliferare di infrastrutture.

In base alla convenzione esistente, Autovia ha tempo fino al 31 dicembre per reperire i finanziamenti: 350 milioni circa, per 9 km di asfalto tra Cavatigozzi zona industriale e il nuovo casello di Castelvetro sull’A21, spostato più a sud rispetto ad ora.

Di mezzo, il terzo ponte sul Po, opera invisa agli ambientalisti, ma anche a un’attività produttiva come l’oleificio Zucchi che si è sempre opposta anche con ricorsi al Tar a un’opera che impedirebbe l’espansione aziendale.

Come spiega Pizzetti, “la risposta del Governo per quello che dice e non dice, implica che non c’è alcun impedimento istituzionale alla realizzazione dell’opera, ma anche che il Governo non metterà un soldo per realizzarla. Sarà Autovia Padana a dover reperire l’intero finanziamento”. Il deputato cremonese non ha debbi sull’utilità di un nuovo raccordo tra le due sponde, vista la vetustà del vecchio ponte in ferro.

Questa la risposta del Governo al question time. “In relazione alla realizzazione del progetto “Nuovo Casello di Castelvetro, raccordo autostradale con la SS10 Padana Inferiore e completamento della Bretella tra la SS10 e la SS234” rappresento quanto segue.
La società Autovia Padana, in forza della convenzione unica sottoscritta in data 31 maggio 2017 e divenuta efficace il 1° marzo 2018, è concessionaria per la gestione dell’Autostrada A21 Piacenza-Cremona-Brescia e diramazione per Fiorenzuola d’Arda.
Fra gli investimenti oggetto della concessione vi sono anche gli interventi di cui al progetto in argomento.
In base alla convenzione, l’impegno della società concessionaria alla realizzazione di detti interventi è subordinato al reperimento dei relativi finanziamenti entro la data di scadenza del primo periodo regolatorio fissata al 31 dicembre 2022, secondo gli importi e le condizioni indicate nel Piano economico-finanziario.
Entro quest’anno la concessionaria dovrà quindi comunicare l’effettivo reperimento dei necessari finanziamenti.
L’importo dell’investimento ammonta a circa 350 milioni di euro, da realizzare in attuazione della progettazione esecutiva di un primo lotto (da attacco sulla SP588 a svincolo su SP10R) e mediante lo sviluppo della progettazione definitiva della parte rimanente dell’intervento (da SP10R a fine raccordo).
In considerazione dell’avvenuta scadenza delle autorizzazioni relative a detti livelli progettuali, la società concessionaria ha avviato un aggiornamento di tali progetti, necessario per l’ottenimento delle nuove autorizzazioni.
In tale contesto, si inseriscono le comunicazioni inviate ai proprietari di alcune aree, finalizzate ad effettuare gli accessi e i sopralluoghi strumentali all’aggiornamento in corso”.

Giuliana Biagi

 

 

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