"Cremona prima dell’avvento del
fascismo”: platea di 200 studenti
Si è concluso il ciclo di incontri per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado “Cremona prima dell’avvento del fascismo attraverso la lettura ragionata degli atti del Consiglio Comunale” promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale.
“Abbiamo incontrato quasi 200 ragazzi e quello che mi ha maggiormente colpito è stata l’atmosfera di completa attenzione che la lettura degli atti ha creato, non mi aspettavo che ragazze e ragazzi di 18 anni venissero letteralmente rapiti dalle letture di documenti risalenti a quegli anni”, dichiara il Presidente Paolo Carletti che ha intrattenuto gli studenti nei vari appuntamenti che si sono succeduti prima che sui avvicinasse la conclusione dell’anno scolastico.
“Abbiamo approfondito il primo dopoguerra, gli scontri tra neutralisti ed interventisti, la rottura del fronte proletario, i progressi oggettivi ottenuti tra il 1919 e il 1921 dalla nostra comunità e le fortissime contraddizioni della maggioranza di quegli anni. Abbiamo letto sui giornali dell’epoca la reazione delle forze economiche che armarono le neonate squadre fasciste, dei delitti e degli scontri, e di come Cremona abbia rappresentato un esperienza unica nel Paese, con la sottoscrizione del Patto d’Intesa siglato il 10 marzo 1922, tra Partito Socialista e Partito Popolare quale estremo tentativo di salvare le Istituzioni minacciate dagli attacchi fascisti che si facevano sempre più frequenti. Si sono analizzati i tentativi di istituzionalizzare i fascisti da parte dei democratici attraverso l’esperienza tutta cremonese del Rinnovamento Sociale e di come poi siano andate le cose, dell’occupazione di Palazzo comunale il 13 agosto del 1922 da parte dei fascisti e della messa al bando dei giornali ‘Eco del Popolo’ e ‘La Provincia’, con la quale si chiude ogni speranza di sussulto democratico”, aggiunge il Presidente Carletti, che così conclude: “Nel centenario dell’occupazione di Palazzo Comunale abbiamo voluto dare un segnale forte e speriamo di aver risvegliato in qualcuno, l’amore per quei valori che contraddistinguono le istituzioni democratiche”.