Politica

In Consiglio, odg contro statua
oltraggiosa passa con 2 astenuti

La questione del manichino travestito da immagine sacra durante il CremonaPride ha fatto irruzione nel consiglio comunale in corso oggi. Dopo la votazione sulla messa al bando delle armi nucleari (mozione di Francesco Ghelfi, Articolo 1), il capogruppo di Forza Italia Carlo Malvezzi ha chiesto una sospensione per concordare con gli altri gruppi un ordine del giorno condiviso sui “gravi fatti” avvenuti nella manifestazione di sabato.

Il presidente del Consiglio Paolo Carletti ha concesso 5 minuti, ma i capigruppo sono riuniti in separata sede ormai da diverso tempo.

Poco dopo le 16 si riprende,  l’odg viene letto da Carletti: il testo chiede che il “Consiglio Comunale esprima in maniera unanime la più ferma condanna per l’episodio di blasfemia prendendo le distanze da quei manifestanti che hanno avuto comportamenti provocatori e oltraggiosi offendendo la comunità cristiana da sempre impegnata per una società senza discriminazioni”.

Impegna pertanto “il sindaco e la giunta ad esprimere in maniera istituzionale la stessa ferma condanna riferendo al Consiglio in merito al citato gravissimo episodio”.

Carletti – che sabato ha partecipato con tutta la famiglia al corteo, definendola una bellissima festa – si è detto del tutto favorevole. Alla fine di un dibattito durato un’ora, l’odg è stato approvato con l’astensione di Lapo Pasquetti e Stella Bellini.

La discussione è iniziata con un acceso scambio tra Marcello Ventura (FdI), e Stella Bellini (Radicali +Europa); quindi con Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) che ha annunciato di non voler votare l’odg: “Non ne condivido le modalità. Chi lo ha proposto oggi, solo ieri aveva chiesto tramite stampa al Comune di ritirare il patrocinio. Quindi adesso è inutile che si cerchi una condivisione. Quello che pensiamo di quanto avvenuto ieri lo ho espresso nelle mie dichiarazioni che ho già diffuso a mezzo stampa. Sappiamo per certo che chi ha portato in giro la statua della Madonna non è riconducibile al Pride e lo ha fatto inserendosi a volto mascherato nel corteo per veicolare messaggi del tutto estranei alla finalità dell’iniziativa sfruttando il richiamo mediatico del Pride”.

Per Ventura, “si poteva immaginare che ci fossero infiltrazioni. Non è con queste manifestazioni che si arriva al riconoscimento di diritti, di quanto accaduto se ne parlerà anche in Senato. “Lo stesso cavaliere Arvedi – ha aggiunto – è intervenuto all’indomani della vicenda esprimendo stupore per il mancato intervento di censura da parte di alcuna autorità, parole che condivido in pieno. Nella mia interrogazione in cui avevo paventato il rischio di infiltrazioni mi era stato risposto che eventuali trasgressioni sarebbero state responsabilità dei singoli. Ecco, abbiamo visto cosa è successo”.
Piccata la risposta di Stella Bellini: “Ventura ci sta dunque dicendo che non bisogna manifestare. In effetti nei regimi totalitari non è possibile farlo”, ha attaccato sarcasticamente. “Stiamo confondendo la provocazione di 4 persone con una manifestazione che è stata rispettosa, piena di famiglie, che ha portato a Cremona finalmente tante persone, tanti adolescenti. Immagini di festa e di gioia. Io c’ero nel corteo, questa statua non l’ho nemmeno vista. Certo che è stata una provocazione, chi lo sta negando? Lei (rivolta a ventura) dice di sostenere i diritti degli omosessuali: ma se queste persone hanno ragione a chiedere diritti, perchè il suo partito ha esultato quando è stato bocciato il ddl Zan?”.

“Abbiamo ottenuto quello che volevamo”, ha detto a fine dibattito Malvezzi. “Portare in discussione e fare votare un odg per evidenziare che il problema non sta solo nei quattro, cinque, dieci soggetti che hanno inscenato questa cosa, ma emerge una precisa responsabilità degli organizzatori, del servizio d’ordine e di tutti quei politici che sfilavano con la bandiera del Pd e non hanno fatto niente per costringere chi portava quella statua ad uscire dal corteo. Se nemmeno l’organizzazione del corteo, a due giorni di distanza, ha preso le distanze da quanto successo, vuol dire che era compatibile. Nessuno ha sospeso il corteo, non accetto che la rivendicazione di diritti possa essere perseguita attraverso un oltraggio al comune sentire del nostro popolo. E’ sacrosanto che tutti possano esprimersi ma bisogna non derogare dalla libertà degli altri”.

Intervenuti anche Simona Sommi, Lega; Beppe Arena, FdI; Maria Vittoria Ceraso, Viva Cremona; Pietro Burgazzi, Misto per la minoranza; Giovanni Gagliardi, Roberto Poli, Daniele Villani, Nicola Pini per la maggioranza, con le valutazioni finali di Luca Burgazzi e del sindaco Galimberti che ribadiscono quanto già diffuso in giornata. gbiagi

 

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