Ambiente

Allevamento bovino non a norma
a Robecco d'Oglio, iniziato il processo

Si è tenuta oggi a Cremona la prima udienza del processo a carico dei titolari dell’allevamento di mucche per la produzione di latte in un allevamento  della provincia di Cremona, denunciato nel 2019 da LAV, che attraverso l’avvocato Vittorio Arena del foro di Brescia, si è costituita parte civile. Nell’udienza odierna le difese hanno preannunciato una richiesta di messa alla prova per gli imputati, appellandosi alla possibilità di accedere a tale modalità di definizione alternativa del processo nei confronti della quale la Lav sarà chiamata a valutare tutte le opportune azioni da intraprendere in vista della prossima udienza.

L’udienza è stata quindi rinviata a settembre.

L’indagine era partita da alcune segnalazioni anonime giunte alla LAV che documentavano le condizioni degli animali all’interno della struttura, sita nel comune di Robecco d’Oglio. La Lega antivivisezione aveva quindi  sporto denuncia ai Carabinieri forestali che avevano avviato le indagini, dalle quali era emersa una situazione di grave degrado. Per 21 animali era stato disposto il sequestro probatorio.

“Questo caso – afferma la Lav nazionale in un comunicato stampa –  mostra per l’ennesima volta come la normativa a tutela degli animali allevati sia troppo spesso disattesa e la necessità di una normativa specifica per la specie. Ma non basta: sono necessari maggiori controlli, sanzioni e pene esemplari, perché non è accettabile che esseri senzienti vengano trattati come macchine da produzione. Negli allevamenti cruciale è il ruolo del servizio sanitario nazionale e dei suoi controlli che devono essere molto più frequenti e improntati ad impedire qualunque tipo di condotta integrante sofferenza per questi animali, come chiede la normativa europea e nazionale”.

 

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