Politica

Balotta: "Gavio parte da Autovia Padana
per finanziare l'infinanziabile"

Duro il commento di Dario Balotta, referente Europa Verde trasporti e mobilità, ai rincari che scattano da oggi 1 gennaio sulla rete autostradale. “Una valanga di soldi – scrive –  entreranno nelle casse del gruppo Gavio e di Aspi, 51% pubblica per mezzo di CdP ma per il 49% in mano ai fondi fondi Blackstone e Macquarie che intendono passare subito, dopo l’acquisto, a maggiori e ricchi incassi. Il Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture tende a minimiizzare gli aumenti dei pedaggi. Resta il fatto che su oltre il 50% (3mila km) della rete italiana gestita da ASPI i pedaggi sono aumentati del 2%, e di un altro 1,34% aumenteranno dal primo luglio.

Praticamente l’incremento sarà del 3,34%. Altre tre concessionarie solo del gruppo Gavio hanno ottenuto aumenti su un totale di 233 km di rete. Sugli 88 km della Brescia Cremona Piacenza l’aumento è record del 9,1%, dopo che erano stati aumentati i pedaggi del 5,45% nel 2022 e del 3,2% nel 2021. Il gruppo Gavio parte dall’Autovia Padana per finanziare l’infinanziabile ed inutile autostrada Cremona Mantova. Mentre la Milano -Torino e la TEEM aumenteranno del 4,3%. Gli assi più battuti dai veicoli tir e auto sono dunque interessati da un pesante aumento.

Sommato al rincaro della RCAuto del 6% e della benzina che sono scattati dall’inizio di quest’anno gli aumenti avranno una pesante conseguenza inflattiva e sminuiranno la sbandierata manovra sulle bollette energetiche per imprese e famiglie del Governo. Dalla tragedia del Ponte Morandi i pedaggi sono fermi da 4 anni perchè si è scoperto che con l’aumento dei ricavi e quindi degli extraprofitti si erano dimezzati gli investimenti di potenziamento della rete e la manutenzione era rimasta al lumicino”.

Balotta corregge anche quanto affermato in una nota dal Ministro delle Infrastrutture Salvini: “Non vale come giustificazione del ministero il riferimento alla rete spagnola che avrebbe aumentato i pedaggi del 4%. In Spagna alla scadenza delle concessioni le autostrade passano automaticamente in mano allo Stato senza costi di subentro tant’è che gli spagnoli in due anni si sono visti depedaggiare 700 km di rete laa scadenza della concessione. Si tratta di 4 concessionarie che servono il trasporto nazionale, ma anche quello internazionale e il porto di Barcellona, dove fanno capo autostrade del mare e container”.

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