Siccità, incontro in prefettura:
"Situazione peggiore del 2022"
Un’estate che si preannuncia peggiore di quella dello scorso anno, con pesantissime criticità dal punto vista idrico: questo il quadro emerso durante la riunione svoltasi lunedì mattina in prefettura, con i rappresentanti dell’agricoltura e dei consorzi di bonifica e irrigazione, accolti dal Prefetto Corrado Conforto Galli e il presidente della Provincia Mirco Signoroni.
Nel ringraziare il prefetto “per la grande disponibilità dimostrata nei confronti del mondo agricolo, nell’ascoltare le nostre istanze e nell’assumere l’impegno di farsi carico delle proposte della nostra agricoltura in sede regionale e nazionale” e Signoroni “che si è dimostrato un interlocutore attento, che condivide la nostra grande preoccupazione rispetto al tema della crisi idrica e alla necessità di intervenire con risposte concrete ed efficaci”, Coldiretti Cremona esprime tutta la propria preoccupazione per la situazione.
“In tempi rapidi formalizzeremo al Prefetto le richieste che nascono dal mondo agricolo e che consideriamo essenziali, per dare risposte alle imprese agricole, salvando le produzioni, di fronte alla minaccia rappresentata dalla siccità” fanno sapere dall’associazione.
Durante il tavolo di confronto si sono affrontati temi quali la necessità di un deroga al Deflusso Ecologico superiore a sessanta giorni, ma anche di una gestione oculata degli invasi idroelettrici alpini. Rispetto alla proposta varata da tavolo regionale di posticipare l’inizio della stagione irrigua, a fronte della perdurante situazione di criticità idrica, si è evidenziata la necessità di mettere in campo alcuni importanti distinguo, che tengano contro delle specificità dei territori.
“Nel caso della provincia di Cremona – ha sottolineato Coldiretti Cremona – è necessario considerare che alcuni territori e alcune colture, come il Cremasco per i prati e il Casalasco per coltivazioni quali pomodoro e bietole, non possono vedere procrastinato il rilascio d’acqu”a.
Rispetto alle soluzioni nel medio-lungo periodo, si è espressa la necessità di una revisione normativa relativa al Deflusso ecologico e di una revisione della regolamentazione di gestione degli invasi alpini. Coldiretti Cremona ha colto l’occasione di questo incontro con il Prefetto e il Presidente della Provincia per tornare ad evidenziare “l’urgenza di un’altra pesante problematica del territorio: quella del proliferare dei cinghiali, che rappresentano un grave rischio sia in termini sanitari, rispetto al pericolo di diffusione della “peste dei cinghiali”, sia in termini di distruzione delle colture, oltre che di sicurezza dei cittadini”.
L’incontro si è chiuso con l’impegno di formalizzare già nei prossimi giorni le essenziali richieste del mondo agricolo in tema di crisi idrica, affinché il Prefetto se ne faccia portavoce nelle più alte sedi istituzionali.