Il Navarolo a Ravenna per dare
aiuto: "Situazione resta difficile"
Un lavoro senza sosta, e senza riposo. 24 ore su 24, divisi in turni, giorno e notte. Combattono a fianco del Consorzio Emilia nei presi di Ravenna gli uomini del Consorzio di Bonifica Navarolo. Pompe idrovore carrellabili (le stesse che l’anno scorso erano servite in funzione inversa ad Isola Pescaroli), 2 pompe Veneroni da 100 litri al secondo e 2 motopompe da 150 litri al secondo. Il Navarolo ha risposto presente all’appello dei colleghi emiliano-romagnoli. Una solidarietà che fa onore a quegli uomini impegnati contro la furia delle acque.
Responsabile degli uomini del Consorzio di Bonifica Navarolo Nicola Pede. Aveva affrontato, nell’estate scorsa, il problema della siccità. Ora è alla prova, con gli altri tecnici del Consorzio, di una prova ancora più dura in una situazione che resta drammatica: “L’acqua continua a crescere leggermente anche adesso – ci spiega al telefono – qui sono crollati argini e l’acqua ha buttato giù strade. Proprio ieri c’è stato un intervento, poco distante da qui, per tagliare una strada che l’acqua avrebbe potuto portarsi via. E’ un lavoro continuo, che vede impegnati altri consorzi a fianco del Consorzio Emilia, la Protezione Civile, i vigili del fuoco”.
Gli altri uomini presenti del Navarolo a Ravenna sono Andrea Mossini (geometra), Matteo Storti (Capo operaio) e Massimiliano Varliero (Operaio).
Il lavoro proseguirà, sino a che ce ne sarà bisogno. La criticità resta purtroppo elevata: “Hanno chiuso strade e noi continuiamo a pompare acqua spostandoci dove c’è necessità. Siamo organizzati in turni, ma ci sono sempre, 24 ore su 24, gruppi operativi. L’anno scorso lottavamo per dare acqua, quest’anno lo facciamo per portarne via”.
L’auspicio è che non piova, e che l’acqua diminuisca la propria pressione. Ci vorrà del tempo per tornare alla normalità. Tra le poche cose belle da rimarcare è proprio la solidarietà. Tutta la Lombardia con i propri consorzi e il Navarolo tra i primi non hanno lasciato cadere la richiesta d’aiuto: “L’acqua si porta via strade, il tentativo è quello adesso di preservarne il più possibile…”.
“Mi spiace, ma adesso devo andare”. Avremmo voluto fare altre domande, ma non c’è stato tempo, ed è comprensibile. Il lavoro è tanto, e non ha soste. C’è anche il Casalasco a lottare contro le acque e l’alluvione. Una cosa che riempie d’orgoglio perché la nostra, di terra, con le piene ha avuto a che fare da sempre. E i mezzi vanno dove servono. Gli emiliano-romagnoli hanno bisogno d’aiuto, e noi ci siamo. Insieme a quegli uomini, alle loro pompe, al loro lavoro, al loro tentativo di fare quello che si può per alleggerire la situazione. Un raggio di sole nel dramma che parte da qui e dà un po’ di speranza a tutta quella gente a cui le acque hanno tolto tanto, se non tutto. Resta la dignità, e la forza di guardare avanti, contando anche un poco sulle spalle larghe del cremonese. Che sono là, anche questa volta. Al fianco di chi lotta.
Nazzareno Condina