Convertibile, Zanacchi: "Nessun
ritardo, non c'è nel contratto"
Dopo l’interrogazione presentata da Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) sui ritardi nell’apertura della piscina convertibile, in Consiglio comunale ha risposto l’assessore allo Sport Luca Zanacchi.
Zanacchi ha esordito con un’articolata premessa: “La vasca convertibile ha alcune peculiarità che ne condizionano l’utilizzo, la fruibilità, ma soprattutto la sua stagionale messa in funzione. Per comprenderne i meccanismi serve tornare a prima del 2017. Alcuni accorgimenti manutentivi nel tempo non sono stati presi in considerazione e questo elemento oggi condiziona fortemente le operazioni di avvio della vasca. Il riferimento è all’obbligo di tenere la vasca convertibile piena anche nei mesi di non utilizzo per contrastare l’azione di pressione che il fiume Po può esercitare nei momenti di piena”.
“Nel tempo però – prosegue l’assessore -, tutti i gestori non hanno di fatto rispettato questo criterio manutentivo e la struttura della vasca ha subito passivamente (vuota) le pressioni del fiume durante i periodi di piena (al netto della crisi idrica dello scorso anno). Questo ha comportato delle perdite nella piscina. Già tre anni fa gli uffici tecnici dell’Amministrazione erano intervenuti per sigillare delle perdite dovute a questo problema (manutenzioni straordinarie)”.
Zanacchi, poi, ricorda: “Per quanto riguarda l’apertura della vasca nella stagione estiva 2023, va detto che da fine aprile, inizio maggio, momento in cui la maggior parte delle società sportive hanno cessato di utilizzare la vasca olimpionica, il gestore ha iniziato ad attivarsi per la riattivazione della convertibile continuando però a gestire e mantenere aperta la vasca olimpionica con tutte le attività ad essa correlate. Si lavorava alla convertibile compatibilmente con le esigenze che l’olimpionica e l’impianto in generale presentavano. La riattivazione dell’impianto e tutte le attività accessorie sono partite in linea con le tempistiche dello scorso anno, stagione in cui la convertibile ha aperto il 15 giugno”.
“L’obbiettivo di quest’anno – ha continuato -, nuovamente condiviso tra Amministrazione e Forus, era quello di riaprire la vasca proprio a metà giugno. Tutte le attività hanno seguito l’iter con questo obbiettivo. Il maltempo ha certamente dilatato i tempi perché, se è vero che la copertura della vasca funziona, è anche vero che non è in buone condizioni rendendo difficile fare interventi.
L’assessore quindi è passato al contrattacco: “La convertibile è stata gestita e poi trascurata da chi ha gestito la piscina per anni fino al 2017. Il maltempo ha dilatato i tempi, al momento dell’intervista alla direttrice (18 giugno) il problema delle perdite della vasca non era ancora chiaro o, meglio, non si era ancora palesato in tutta la sua realtà perché quelli erano i giorni in cui, in leggero ritardo, si stavano ultimando le attività per la sua apertura. Che nel mese di maggio e nei primi giorni di giugno le temperature siano state sotto la media stagionale con molte precipitazioni credo sia innegabile. Il sottoscritto ha semplicemente segnalato che in effetti le temperature non erano le migliori. Nello stesso tempo, e lo sa bene il giornalista con il quale mi sono confrontato e lo sanno anche i vertici di Forus, forse alcuni concetti potevano essere meglio espressi dalla direttrice”.
“Ora – ha precisato – veniamo alle considerazioni importanti e necessarie per fare chiarezza sulle circostanze che hanno procrastinato l’apertura della convertibile. Una volta tutto pronto per l’apertura, il livello dell’acqua ogni tanto si abbassava di molto. Il gestore ha dovuto cercare e individuare le perdite, svuotare la vasca, sigillare le perdite, operare il riempimento della vasca e assicurarsi che gli interventi effettuati avessero l’esito atteso. Una volta verificata la tenuta degli interventi si è passato alle operazioni di riempimento e a quelle necessarie per rendere la convertibile fruibile, così da arrivare all’apertura avvenuta il 28 giugno. In questo contesto va segnalato che nel frattempo la piscina non ha mai chiuso, gli utenti potevano fare il bagno nella vasca olimpionica potendo utilizzare gli spogliatoi della stessa e il parco interno. L’ultimo sabato prima dell’apertura della convertibile erano presenti più di 100 persone”.
Zanacchi quindi ha concluso: “Venendo ai quesiti posti, sul ritardo dei tempi di apertura, c’è stata la massima condivisione tra le parti e si è proceduto nei tempi più ristretti possibili con un ritardo, rispetto allo scorso anno, di 13 giorni. Non vi è stato alcun ritardo sui tempi di apertura della convertibile perché il contratto non lo indica. La seconda domanda trova risposta nella cronologia dei fatti sopra riportati. Non ci sono alcune penali da applicare per un gestore che ha incontrato problemi reali e verificabili e verificati e non si è riscontrato alcun disservizio in quanto il servizio pubblico non è mai venuto meno in quanto la stagione estiva è iniziata secondo gli orari e i giorni indicati nell’articolo 10 della convenzione”.
Ceraso, in ogni caso, si è detta non soddisfatta della risposta ricevuta