Alluvioni 2023, Figliuolo fa il punto: “Ci sono state 77mila frane”. Ricostruzione e soldi
(Adnkronos) – Alluvioni 2023, il Commissario straordinario alla ricostruzione Paolo Figliuolo fa il punto sulle attività svolte nei territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche. “A partire dal 1° maggio 2023, un’area che ricomprende 7 province dell’Emilia Romagna e 11 comuni tra le Marche e la Toscana, è stata oggetto di precipitazioni pari a 4 miliardi di metri cubi d’acqua, con l’esondazione contemporanea di 23 corsi d’acqua” e sono a oggi “sono state censite circa 77.000 frane”. “In qualità di Commissario straordinario ho emanato sino ad oggi un totale di 21 ordinanze, di cui 5 funzionali all’organizzazione a supporto del Commissario straordinario, 5 orientate a disciplinare la ricostruzione a favore di famiglie e imprese, 4 per gli interventi in somma urgenza, piani di difesa idraulica e viaria”, ha affermato.
“Gli interventi sono fondamentali per garantire la continuità dell’economia locale e la ripresa dei servizi essenziali per tutti i cittadini – ha aggiunto – Si tratta di 2.041 interventi che riguardano la viabilità delle strade provinciali e comunali di Emilia-Romagna, Toscana e Marche, con stanziamento complessivo di circa 761,7 milioni di euro (più precisamente 699 milioni di euro per l’Emilia Romagna, 22,5 milioni di euro per la Toscana e 39,9 milioni di euro per le Marche”. Ha poi precisato: “A meno di due mesi dal mio insediamento quale Commissario straordinario, ho emanato l’ordinanza contenente le indicazioni per procedere al finanziamento degli interventi in somma urgenza, per un importo complessivo stanziato di circa 413 milioni euro”.
Nel corso dell’incarico di commissario straordinario alla ricostruzione “ho avviato, di concerto con le regioni, la ricognizione degli interventi di ripristino, riparazione e ricostruzione per le più urgenti necessità del territorio. Si tratta di interventi finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico. Stanziati 233,7 milioni euro per il piano di difesa idraulica per il ripristino, il recupero e la riparazione dei corsi d’acqua dell’Emilia Romagna: 303 interventi, con soggetti attuatori l’Agenzia interregionale del Fiume Po, sul reticolo idrografico principale del tratto del Fiume Po che attraversa le province di Reggio Emilia e di Ferrara, l’Agenzia regionale di Sicurezza Territoriale e Protezione civile sul reticolo idrografico secondario (per esempio i corsi d’acqua romagnoli), ed i Consorzi di Bonifica per il reticolo idrografico terziario ovvero consortile (a favore dei canali di bonifica)”, ha fatto sapere ancora Figliuolo nel corso dell’audizione della Commissione Ambiente sulle attività svolte.
“Ulteriori 3 milioni di euro sono stati stanziati per 29 interventi di difesa idraulica nelle 2 regioni – aggiunge Figliuolo – e 33, 5 milioni euro per altri 29 interventi integrativi di difesa idraulica a favore dell’Emilia-Romagna. Sempre nell’ambito degli interventi di ripristino, riparazione e ricostruzione per le più urgenti necessità del territorio, ho disciplinato l’attuazione degli interventi di ripristino del tessuto viario danneggiato, con priorità sulla sicurezza dei centri urbani. I fenomeni di dissesto hanno infatti compromesso gran parte della viabilità nella fascia di territorio pede-collinare, collinare e montano”.
“Una delle attività di ricostruzione pubblica per me molto importante è stata quella orientata ad assicurare un piano di rientro presso la dimora originaria delle fasce sociali meno abbienti. Per questo, ho finanziato un significativo piano di ripristino dell’edilizia residenziale pubblica e delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche, danneggiate dai noti eventi alluvionali, stanziando risorse per interventi pari a circa 34,2 milioni di euro”, ha proseguito.
“So che c’è ancora molto da fare – ha aggiunto – Non solo perché molto è stato distrutto, ma la parte più importante da fare non è semplicemente ricostruire rapidamente, ma piuttosto immaginare come farlo in maniera sicura per la popolazione e rispettosa dell’ambiente. Lo dobbiamo sia ai cittadini interessati dall’alluvione sia in generale alla collettività che merita istituzioni capaci non solo di affrontare le emergenze dopo che accadono, ma anche di prevenirne i danni con infrastrutture sicure, manutenzioni continue e monitoraggio costante dei rischi idrogeologici in un territorio fragile come l’Italia. Sono fiducioso che il nostro sforzo corale, il nostro lavoro di squadra, la nostra massima condivisione degli obiettivi, consentirà un giorno di parlare di un modello di riferimento a cui anche questa ricostruzione ha contribuito, capace di guidare ed orientare nuovi modelli gestionali adeguati al rischio idrogeologico del bellissimo territorio su cui abbiamo la fortuna di vivere”.
Inoltre, “saranno destinati a breve, mediante apposite ordinanze, ulteriori interventi a favore del ripristino delle infrastrutture scolastiche, sportive e ecclesiastiche per circa 34 milioni di euro (scuola + sport 28 milioni di euro, beni ecclesiastici 6 milioni di euro)”, ha quindi annunciato.
“Lo scorso 9 gennaio ho firmato l’ordinanza sulla gestione dei materiali derivanti dagli eventi alluvionali. Si tratta di un importantissimo obiettivo della mia Struttura, per il quale sono stati stanziati 38,6 milioni di euro. I detriti di un’alluvione sono limi e fanghi di grande entità che non si consumano da sé né possono essere rimossi e smaltiti come semplici residui. Si tratta di un’attività tecnica che riunisce diverse competenze e richiede molte risorse, per consentire lo sgombero e il corretto smaltimento dei materiali che sono stati accumulati nei primi siti di raccolta, nel rispetto del testo unico dell’ambiente”, ha quindi affermato.
E ha aggiunto: “Sulla base di attività ricognitive svolte dalla regione Emilia–Romagna, sono state quantificate circa 400.000 tonnellate di materiali per i quali l’obiettivo prefissato è massimizzarne il recupero, ai fini del loro reimpiego negli stessi cantieri della ricostruzione. A tal proposito, a partire da marzo prossimo, saranno avviate le attività di caratterizzazione dei siti, a cura di una società specializzata incaricata dall’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti. Le operazioni di caratterizzazione avverranno sotto la supervisione dell’Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna, Arpae, e del Comando carabinieri forestale dell’Emilia-Romagna”.
“La struttura, al momento, ha ricevuto per la ricostruzione pubblica 2,5 miliardi di euro; di questi noi abbiamo reso disponibili 1,6 miliardi. Ad oggi, di cassa, ho erogato 173,6 milioni. Stiamo mettendo a sistema tutto, partendo dalle esigenze del territorio, compresi gli interventi in somma urgenza”, ha affermato.
“Il problema è mettere a terra gli interventi da parte dei soggetti attuatori – chiarisce – Noi stiamo dando una mano, convenzionando anche studi tecnici. Il problema delle risorse mi preoccupa poco o niente. Non c’è un atteggiamento di burocrazia cieca o becera, ma il Commissario non può accettare abusi edilizi, ci sono norme e leggi”.
“Il mandato di commissario per il momento scade a giugno. Non è mia la scelta sul cosa succede dopo, lavorerò fino all’ultimo giorno del mio mandato”, ha concluso.