Cronaca

A 50 anni dalla morte Orvieto
ricorda il vescovo Dondeo

Ricorre il 6 agosto di quest’anno il 50° della morte di monsignor Virginio Dondeo, vescovo cremonese originario di Castelnuovo del Zappa (frazione di Castelverde dove nacque il 21 settembre 1904), che fu prima vescovo di Alife, in Campania (dal 1953) e successivamente, dal 1961, di Orvieto, cui dal 1972 fu unita anche la diocesi di Todi.

Alla presenza della famiglia di mons. Dondeo, una Messa in suo suffragio sarà celebrata nella serata di martedì 6 agosto nel Duomo di Orvieto, che nella cripta conserva le spoglie. Un’ulteriore occasione di memoria della sua figura sarà la solenne celebrazione eucaristica che domenica 11 agosto alle 11.30 nella Cattedrale di Orvieto il vescovo Gualtiero Sigismondi presiederà nel ricordo del 60° anniversario della visita in diocesi di Papa Paolo VI nel VII Centenario della bolla Transiturus. Durante la celebrazione di quella Messa il Papa pronunciò quello che lui stesso chiamò “Il messaggio di Orvieto”, lasciando al popolo orvietano una ricchissima eredità ecclesiale, teologica, spirituale e pastorale.

Monsignor Dondeo, entrò nel Seminario di Cremona a 11 anni e fu inviato a Roma per perfezionare gli studi teologici alla Gregoriana dove nel luglio del 1927 conseguì la laurea in Teologia morale e dogmatica, cui successivamente aggiunse quelle in Filosofia sistematica e Storia della filosofia.

Ordinato sacerdote il 14 agosto 1927 nella chiesa di Castelnuovo dal vescovo Cazzani, fu vicerettore e insegnante in Seminario. Amico ed estimatore di don Primo Mazzolari, apprezzato per la sua umiltà e intelligenza, ebbe la stima anche di padre Agostino Gemelli che l’avrebbe voluto all’Università Cattolica.

Eletto vescovo di Alife nel 1953, ricevette la consacrazione episcopale nella Cattedrale di Cremona dal vescovo Danio Bolognini, prendendo quindi possesso della sua diocesi il 20 settembre di quell’anno.

Negli anni del suo episcopato difese sempre i diritti dei lavoratori e dei più deboli, guadagnandosi l’appellativo di “vescovo rosso”, e facendo emergere sempre il suo animo di formatore. Rinnovò il Seminario, favorì la crescita dell’Azione Cattolica e fondò il settimanale diocesano “La Voce”.

Gli anni di episcopato in terra umbra lo videro protagonista nella partecipazione ai lavori del Concilio Vaticano II e nella celebrazione del VII Centenario del miracolo di Bolsena e della Bolla “Transiturus”.

Diventato anche vescovo di Todi nel 1972, già l’anno successivo iniziarono a manifestarono i primi segni della leucemia, che nel 1974 lo costrinse a un ricovero al policlinico Gemelli. Martedì 6 agosto 1974, morente, chiese di tornare ad Orvieto, dove spirò alle porte della città.

In occasione del 50° della morte del vescovo Dondeo anche Castelnuovo del Zappa e l’unità “Madonna della Speranza” (comprendente le comunità parrocchiali del comune di Castelverde) l’hanno voluto ricordare: l’occasione è stata, lo scorso 31 maggio, il concerto nella chiesa parrocchiale del maestro Marco Ruggeri sull’organo di autore anonimo del XVIII secolo.

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