“Cremona s’è Vespa”: fa centro la
terza edizione promossa dal Cavec
In una pubblicità del 1982, per celebrare la vittoria ai mondiali di calcio, in uno slancio carico di patriottismo, la Piaggio lanciò il claim “L’Italia s’è Vespa”. Ieri sera, parafrasandola, si sarebbe potuto dire che “Cremona s’è Vespa”. Perché, all’invito del Cavec e del locale club dedicato allo “scooter più venduto al mondo, con il patrocinio e la collaborazione della Amministrazione Comunale, si sono dati appuntamento circa duecento motoveicoli, per un totale di quasi trecento appassionati. Così desiderosi di condividere il loro amore per la Vespa da sfidare anche un meteo rimasto incerto fino alle ultime ore. Confermando, in questo modo, il successo delle prime due edizioni di “In Vespa di Sera”.
“Questo iconico simbolo del “made in Italy” continua a rappresentare un ponte tra culture e generazioni diverse. Molti adulti sono arrivati accompagnati dai lori figli, alcuni ancora bambini, quasi come se la passione fosse trasmissibile attraverso il Dna. Il nostro raduno – spiegano gli organizzatori – vuole dare spazio a tutte le anime di una comunità che si che si fonda sulla passione. Non avevamo dubbi che, anche questa sera, avrebbe offerto una bella testimonianza di amore sconfinato per questo scooter”.
Non a caso, sotto l’arco posizionato su via Baldesio, Cavec e Vespa Club hanno voluto esporre due modelli particolarmente prestigiosi, che tuttavia rappresentano l’alfa e l’omega della produzione Piaggio. Il primo è una “faro basso”, un esemplare prodotto nel 1954, simile a quello protagonista della pellicola “Vacanze Romane” ma anche il vero punto di svolta della produzione. Le migliorie introdotte con questa versione, infatti, consentirono al prodotto di affermarsi su scala globale. Dall’altro lato la 946 “Bunny”, allestita in soli mille esemplari nel 2023, dedicata al calendario lunare.
Una versione unica e ironica, con un “coniglio” che fa capolino dalla scocca, curioso e irriverente. Poi ci sono le Vespe in piazza. Il gruppo più numeroso è quello di Cremona, ma non mancano i sodalizi di tutte le province vicine. Su tutti quelli emiliani, con gli appassionati di Salsomaggiore, di Ferie , di Monticelli e di Piacenza. Il clima è quello della festa. C’è la musica con il disk jockey è i successi degli anni Sessanta e Settanta, E poi c’è l’ospitalità tutta cremonese, garantita da docenti e allievi dello IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) di Cremona. Con professionalità riescono a conquistare tutti gli ospiti, oltre trecento persone. Poi, alle 21, la carovana, scortata dalla Polizia Locale parte per il tour per le vie della città.
A dare il via uno starter d’eccezione, l’assessore comunale Paolo Carletti. I motori si spengono alle 21.30 con un rinfresco di fine manifestazione. Ancora per qualche minuto le Vespe si fanno ammirare. E ci si rende conto che in piazza Stradivari si riesce a raccontare con puntualità straordinaria la storia della Vespa. Ci sono le già citate “faro basso” dei primi anni Cinquanta, rese famose da Audrey Hepburn e Gregory Peck”, le successive “struzzo” che segnano il passaggio al faro sul manubrio, o i modelli degli anni Sessanta con la GS fino alle Primavera e ET3, vere e proprie icone degli anni Settanta.
Fino ad arrivare ai modelli di oggi, istant classic destinati a diventare (ancor prima di invecchiare) oggetti da collezione. Un vero e proprio museo viaggiante, capace di superare i confini della storia ed essere ancora straordinariamente moderno, attuale e, soprattutto, affascinante e coinvolgente.
“A quasi ottant’anni dal suo lancio – conclude Claudio Pugnoli, presidente del Cavec – la Vespa racconta una storia in continuo divenire, che si arricchisce aggiungendo sempre nuove pagine, senza mai dimenticare quelle passate. Proprio perché lo scooter Piaggio è un simbolo di libertà che, con la sua freschezza, continua a far sognare tantissimi appassionati”.