Qualità dell’acqua, Padania Acque
inaugura il nuovo laboratorio analisi
Il nuovo Laboratorio analisi a presidio della qualità dell’acqua e il nuovo impianto di essiccamento dei fanghi di depurazione a tutela dell’ambiente.
Alla presenza dei vertici e dei dipendenti di Padania Acque e di altre aziende dell’idrico lombarde, dei rappresentanti dell’Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona e delle autorità locali, sono stati ufficialmente inaugurati martedì il nuovo Laboratorio analisi e il comparto di essiccamento fanghi, entrambi situati all’interno dell’area industriale di Cremona in via Al Depuratore, due nuove opere per migliorare la qualità e l’efficienza del Servizio Idrico Integrato del territorio cremonese.
“La nuova struttura, centro del processo analitico dell’intera filiera idrica, e il nuovo impianto, progettato per ridurre drasticamente l’impatto ambientale dei residui del processo di depurazione, rappresentano un investimento molto importante per il territorio”, ha dichiarato il Presidente Cristian Chizzoli.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’Amministratore Delegato Alessandro Lanfranchi. “Sono due opere fondamentali, la nuova sede del Laboratorio analisi che consente di potenziarne la capacità operativa e il comparto di essiccamento per la riduzione della produzione di fanghi e dell’impatto ambientale. Un risultato condiviso con l’Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona e per il quale desidero ringraziare tutta la struttura di Padania Acque e lo studio Ori + Arienti che ha progettato il Laboratorio in stretta collaborazione con il Servizio Ingegneria e la Funzione Qualità, Sostenibilità, Sicurezza e Ambiente di Padania Acque”.
La nuova struttura prende il posto dei locali in cui dal 2012 si è sempre svolto il controllo analitico del ciclo idrico integrato dell’intera provincia di Cremona che prevede il monitoraggio costante del funzionamento degli impianti di trattamento delle acque destinate al consumo umano e delle acque reflue, nonché delle caratteristiche delle acque distribuite negli acquedotti e restituite all’ambiente.
Il nuovo edificio, il cui importo totale ammonta a circa 1,5 milioni di euro, si presenta come un padiglione di circa 670 m2, rispetto ai circa 250 m2 del precedente, a sviluppo orizzontale su un solo piano e con un unico corridoio centrale, lungo il quale sono distribuiti 12 locali tecnici, spogliatoi e servizi, con stanze illuminate da grandi vetrate che favoriscono l’illuminazione naturale. a struttura, concepita secondo i princìpi di sostenibilità ambientale e realizzata in modo coerente all’interno dell’area industriale in cui è ubicata e armonico rispetto al paesaggio circostante, è NZEB (Nearly Zero Energy Building). ’edificio, infatti, si caratterizza per una richiesta di consumo energetico vicina allo zero, nonostante la grande necessità di energia necessaria alle strumentazioni per funzionare, grazie all’installazione di pannelli solari fotovoltaici per l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili; inoltre è dotato di un sistema di riciclo delle acque meteoriche. Il nuovo laboratorio coniuga così una spiccata attenzione all’ambiente e un elevato pregio estetico.
Il nuovo impianto, del valore complessivo di circa 4,1 milioni di euro di cui 3,5 milioni a fondo perduto finanziati da PNRR, consente di ottimizzare la gestione dei fanghi del depuratore attraverso cinque nuovi essiccatori con capacità di trattamento pari a 5.000 tonnellate all’anno e l’installazione di una seconda centrifuga per la disidratazione dei residui di processo provenienti dal comparto di digestione anaerobica con una rilevante diminuzione del rifiuto sia in peso che in volume.
La tecnologia di essiccamento dei fanghi scelta si basa sull’impiego della pompa di calore (facendo così ricorso soltanto al consumo di energia elettrica e non di gas naturale) allo scopo di togliere l’acqua in eccesso dai fanghi, riducendo la componente umida del prodotto da circa il 75% attuale al 20-25% in regime di funzionamento dell’impianto.
L’impianto riduce drasticamente l’impatto ambientale dei residui del processo di depurazione perché consente di diminuire la quantità di fanghi prodotta tramite un trattamento termico a bassa temperatura. Nel 2023 Padania Acque ha smaltito all’incirca 4.400 tonnellate di fanghi con un costo pari a quasi 800mila euro. L’obiettivo è di abbattere la produzione dei fanghi fino a 1.500 tonnellate all’anno da smaltire, con un conseguente risparmio economico e di trasporto su gomma, riducendo così le emissioni di anidride carbonica. La tecnologia di essiccamento fanghi adottata prevede inoltre una totale assenza di emissioni in atmosfera in quanto la parte evaporata dal processo viene sottoposta a condensazione e quindi inviata in testa al depuratore per le successive fasi di trattamento.
Alla cerimonia inaugurale, che si è conclusa con il simbolico taglio del nastro e con le visite guidate alle due strutture, sono intervenuti il presidente Cristian Chizzoli e l’Amministratore Delegato di Padania Acque Alessandro Lanfranchi, il presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Cremona e consigliere dell’ATO Simona Pasquali, il Direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Val Padana Cristina Somenzi, il responsabile della Qualità, Sostenibilità, Sicurezza, Ambiente di Padania Acque Paolo Vicentini e l’architetto progettista Maurizio Ori.