incontro pubblico con il Pd
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Oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di sottoporsi all’alcoltest. Processato con il rito abbreviato, un 36enne cremonese è stato condannato a dieci mesi e ad un anno di sospensione della patente. Il 15 settembre del 2022, l’uomo, che era ubriaco e che si trovava in un locale, voleva offrire il caffè ai carabinieri che erano entrati per effettuare dei normali controlli. Al rifiuto dei militari, l’uomo se l’era presa con uno di loro. “Il mio avvocato è il nipote della Tigre di Cremona”, gli aveva detto per intimidirlo. “Ti faccio perdere la divisa”, e gli aveva dato dato dell’ubriaco e del drogato.
Tornata la calma, prima di andarsene, i carabinieri lo avevano invitato a non salire in auto, visto lo stato di ebbrezza in cui versava. I militari si erano poi allontanati per altri servizi, al termine dei quali erano rientrati in caserma. Lì avevano trovato il 36enne che aveva chiesto di parlare con loro. “Sono stato accompagnato da un amico”, aveva dichiarato l’imputato, che invece era arrivato in caserma in auto, mettendosi al volante in stato di ubriachezza. Alla richiesta di sottoporsi all’alcoltest, l’uomo si era rifiutato, rimediando così una doppia denuncia.
“Frasi surreali e sconclusionate“, hanno dichiarato in aula gli avvocati difensori Carlo Alquati e Domenico Servillo in merito all’accusa di oltraggio al militare, facendo sorridere il giudice quando hanno sostenuto di non avere alcuna parentela con la Tigre di Cremona.
Sara Pizzorni