Standing ovation per l'ensemble
Diderot all'Auditorium
Atmosfere settecentesche, strumenti d’epoca e musica barocca, in un viaggio sensoriale alla scoperta del Cantor, dei suoi ispiratori e dei contemporanei.
Grande apprezzamento da parte del pubblico nella serata di sabato, all’auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona, per il concerto Bach e il suo tempo, con protagonista l’Ensemble Diderot, uno dei principali gruppi europei di musica da camera.
Al centro del programma alcuni concerti di Bach, celeberrimo compositore ormai “di casa” nella rassegna StradivariFestival.
“Suoniamo cinque concerti di Bach, ma soprattutto vediamo anche da dove Bach si è ispirato, soprattutto in Italia con Vivaldi e l’estro armonico” ha commentato Joannes Pramsohler, direttore di Ensemble Diderot e violinista. “Quindi ci siamo esibiti in un concerto dell’estro armonico, ma anche un concerto di un collega di Bach, Fasch, che è sconosciuto ancora adesso ma che ha composto una musica incredibile”.
“E’ la prima volta che suono qui – ha proseguito il musicista – e l’auditorium è magnifico; siamo molto contenti”.
“Un programma settecentesco ma assolutamente di facile ascolto, assolutamente meraviglioso” ha affermato il direttore artistico di StradivariFestival Roberto Codazzi. “L’ensemble di Diderot che ha diverse sedi in Europa anche se il suo baricentro è la Francia raccoglie il meglio degli esecutori che oggi operano con gli strumenti come quelli dell’epoca per cui siamo molto lusingati di averlo qui in Auditorium Arvedi”.
Nella serata oboe, violini e clavicembalo (rigorosamente d’epoca) hanno entusiasmato i presenti, che hanno risposto con forti e continui applausi.
“Con la musica barocca – conclude Pramsohler – non c’è solo un’emozione: ci sono tante emozioni, ci sono tanti affetti in ogni movimento, a volte in ogni battuta c’è un’emozione differente. Vogliamo fare questo viaggio con un pubblico tra tutte queste emozioni”.
Andrea Colla